domenica 29 aprile 2012

Recensione #01 Never Let Me Go - Kazuo Ishiguro

Alloora, primissima recensione. Ho deciso di cominciare con un libro letto un anno fa, anche perchè non ho ancora finito il libro che al momento è sul mio comodino.

Il libro in questione è Never Let Me Go di Kazuo Ishiguro. Questo è un libro del quale parlo sempre volentieri, perchè conduce a belle conversazioni, profonde e spesso anche lunghe. Innanzitutto, il libro originale è scritto in inglese e non in giapponese come pensavo, e questo mi ha permesso la lettura in lingua originale, che preferisco sempre. In giappo la cosa non sarebbe stata altrettanto semplice.
Naturalmente, mi è venuta voglia di leggerlo perché era appena uscito il film e prima di vedere il film (che non ho ancora visto....) volevo leggere il libro. Di base, la storia non mi ha fatto impazzire, ma rimane un buon libro di riflessione.

Trama: I tre protagonisti della storia, Ruth, Tommy e Kathy crescono in una specie di istituto privato in mezzo alla campagna, in Inghilterra. La loro vita è condizionata dalla conoscenza del loro destino: sono cloni che serviranno da adulti come 'riserve di pezzi di ricambio' per umani in difficoltà. Questo destino viene accettato come inevitabile dai tre ragazzi e da tutti gli altri ragazzi della scuola e non c'è nessuno spirito di ribellione o disperazione per il breve futuro. il libro segue la loro particolare vita dall'infanzia alla fine dell'adolescenza, quando dovranno abbandonare la sicurezza della scuola ed andare incontro al loro destino. In tutto questo si mescolano le loro piccole disavventure quotidiane e i loro primi amori, in forte contrasto con il peso che devono portare.

Visto l'argomento, la prima cosa che mi è venuta in mente leggendo questo libro è stata "The Island", film di un paio di anni fa, con Ewan McGregor e Scarlett Johannsen, dal tema molto simile. Ma la sostanziale differenza tra le due storie è la filosofia con la quale la condizione di clone viene vissuta. E qui viene fuori, secondo me, la differenza oriente-occidente. The Island viene definito da Wikipedia come un 'pastiche' di vari film di fantascienza degli anni '60 e '70, ed è comunque un prodotto occidentale, americano. I cloni qui, una volta scoperto lo scopo della loro esistenza, si ribellano, scappano e desiderano fortemente vivere una vita normale, vera. Si battono perché loro si sentono umani anche se tecnicamente non lo sono e non accettano di venire usati per salvare la vita alle persone per le quali sono stati creati. C'è quindi questa sostanziale differenza d'approccio che nel libro di Ishiguro spiazza totalmente. Per un occidentale l'idea di avere un destino già scritto da qualcun'altro e di doversi sacrificare forzatamente e anzi doverosamente, è totalmente inaccettabile. I ragazzi in fondo non sono legati e imprigionati, volendo la fuga sarebbe possibile, è  la volontà che li manca, il desiderio di vivere una vita normale. E questo è difficile da capire. 
Quello che mi era piaciuto meno del libro era lo stile di scrittura di Ishiguro, uno stile non lineare, con continui sbalzi in avanti e indietro nel tempo, che confondo ancora di più la nozione temporale della storia, che è già di suo un po' sospesa nel tempo, come in pausa. Avevo intenzione di leggere almeno un altro suo libro, ma alla fine non l'ho fatto, dovrei. 

un inizio a passo cauto

Buongiorno!
Inizio questo blog con un breve post di spiegazione.
è da una vita che vorrei aprire un blog di lettura e recensione di libri e da un anno circa ho deciso di combattere  la mia pessima memoria con un diario di lettura nel quale registro puntualmente le mie impressioni sui libri che leggo. Questa idea mi è venuta accorgendomi che avevo dimenticato d'aver letto un sacco di libri e la cosa mi da assai fastidio! L'unico modo per salvare e preservare questi ricordi e scriverli, e questo è anche un ottimo esercizio di scrittura.
Dopo un anno di diario mi sento pronta per il web e per condividere anche qui queste mie impressioni, per quanto personali e limitate dalle mie esperienze, conoscenze e background culturale.
Ecco, questo è quanto, mi avvierò alle prime recensioni e cercherò anche di recuperare le letture passate.
buona lettura!