tag:blogger.com,1999:blog-81801205325445158792024-03-21T02:42:01.453+01:00Memorie d'inchiostroGio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.comBlogger32125tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-11979166406506741492017-05-06T19:13:00.000+02:002017-05-06T19:13:58.904+02:00L'ansia da lettore e il panico della sceltaUn po' di tempo fa lessi questo interessante articolo che riguardava la lettura dei classici e l'inevitabile dilemma che ogni appassionato lettore si troverà prima o poi di fronte: riuscirò mai a leggere tutto? Spoiler: la risposta è no. Nello specifico si trattava di leggere tutti i classici.<br />
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<a href="http://www.internazionale.it/opinione/guido-vitiello/2017/03/15/leggere-classici-vita-breve" target="_blank">La vita è troppo breve per leggere tutti i classici</a><br />
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Naturalmente da lettrice appassionata quale sono, anche a me viene a volte l'ansia all'idea che non riuscirò mai a leggere tutti i libri che mi interessano, figuriamoci poi anche i libri che mi interessano meno, ma che ritengo in qualche modo "letture obbligatorie".<br />
Rispondendo a una lettrice in ansia, Guido Vitiello cita un testo di Eco in cui si cercava di quantificare il numero di classici esistenti, circa 16.000 all'epoca dell'uscita del testo. Numero questo, destinato a crescere col tempo, perchè col passare degli anni nuovi testi diventeranno dei classici e si aggiungeranno alla lista già lunghissima. E' quindi matematicamente impossibile leggerli tutti, anche campando qualche secolo in più.<br />
Ma qui si parla solo di classici, se aggiungiamo all'equazione anche testi più moderni o di genere, ecco che la lista raggiunge cifre astronomiche. Da capogiro. Se anche il mercato editoriale morisse domani, non venisse mai più pubblicato niente e dovessimo accontentarci dei libri usciti fino a questa data, i testi pubblicati sono comunque troppi. Ecco l'ansia. E la necessaria accettazione dell'inevitabile: morirò non avendo letto tutto quello che voglio leggere e dopo la mia morte usciranno dei libri che mi sarebbero potuti piacere.<br />
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<a href="https://media.tenor.co/images/4faafe42aa7265478a8e9ad509e9a6fe/tenor.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://media.tenor.co/images/4faafe42aa7265478a8e9ad509e9a6fe/tenor.gif" width="320" /></a></div>
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E' un concetto difficile da accettare, amaro e disgustoso quanto una fetta di pane andata a male.<br />
Ma ci si può consolare con l'altro lato della medaglia: Non potendo leggere tutto, sicuramente eviterò anche delle pessime letture. Sia per scelta che per distrazione. Almeno quello.<br />
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Quando vengo colta da ansie esistenziali di questo tipo diventa molto difficile prendere in mano un libro da leggere, perché improvvisamente la scelta del testo diventa fondamentale. Scegliendo un libro non ne sceglierò un'altro... e se l'altro fosse stato meglio? Se l'altro fosse il libro che mi cambia la vita? Se non scegliendolo adesso lo relegassi al fondo della libreria per poi non leggerlo mai più?<br />
Sono poi anche convinta che per ogni testo ci sia un momento più o meno adatto, in base al proprio stato d'animo, alle letture precedenti ecc. Può quindi capitare, che un libro sarebbe stato perfetto letto in un certo momento, e invece lo leggiamo in un altro momento, meno opportuno.<br />
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Ok, da questa voragine si esce in un modo solo: sorridendo e leggendo... qualcosa. Perché in fondo non c'è un modo per salvarsi dalle pessime letture e accaparrarsi in qualche modo TUTTE le migliori letture del mondo. E onestamente, un buon "pessimo" libro di tanto in tanto ci sta, provoca un piacere tutto suo e permette delle ottime "distruzioni" di libri (in senso puramente intellettuale. Nessun libro è stato danneggiato per la fruizione di questo blog.)<br />
E per quel che riguarda i testi da leggere assolutamente, ho una lista mentale più o meno infinita e in continuo mutamento che, come l'universo, non si può davvero contemplare nella sua interezza e va bene così. Prima o poi spunterò qualcosa dalla lista, sentendomi soddisfatta come se avessi scalato l'Everest, quando invece sono le scale di casa mia (quattro piani)...<br />
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Bene. Dopo questa dosa di ansia pubblica, auguro a tutti buone letture. Anche a me.<br />
<br />Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-15682987546927417222017-03-29T11:39:00.001+02:002017-03-29T11:39:27.046+02:00Recensione #14: La parte dell'altro - Eric Emmanuel Schmitt<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOJ8gT7_wtbaR8uRUvlabNjpy-3YcRzu7P35mxkr53-xp5-Ke3AF5Z-Ccfh4cofLZwIo9ZFSAqHMMl552HVyDzbc-TpiCixRbILOvoU5l_IuOhENEmJ8gn215eThtNWVx3nMD4xDapaIvY/s1600/1016600.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOJ8gT7_wtbaR8uRUvlabNjpy-3YcRzu7P35mxkr53-xp5-Ke3AF5Z-Ccfh4cofLZwIo9ZFSAqHMMl552HVyDzbc-TpiCixRbILOvoU5l_IuOhENEmJ8gn215eThtNWVx3nMD4xDapaIvY/s320/1016600.jpg" width="196" /> </a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZh9dYqiqnJrpPC18YmtMK9MsLLrl2XcC6k67ot_V6jenKCV6HjULa78OEMDhwHwLcYYTweblzYyloGu2Pj1VzXl4AhaBYMpbvzdbqtNpD2HozT6gAaaQQwX9NmWtCZOcOd1_YvRI21YHk/s1600/9735393.jpg" imageanchor="1" style="display: inline !important; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZh9dYqiqnJrpPC18YmtMK9MsLLrl2XcC6k67ot_V6jenKCV6HjULa78OEMDhwHwLcYYTweblzYyloGu2Pj1VzXl4AhaBYMpbvzdbqtNpD2HozT6gAaaQQwX9NmWtCZOcOd1_YvRI21YHk/s320/9735393.jpg" width="203" /></a></div>
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Buongiorno,</div>
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oggi parlo di un romanzo letto di recente e che non dimenticherò così in fretta.</div>
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Un genere di romanzo che leggo molto volentieri sono quelli della cosiddetta "storia alternativa", ovvero romanzi che ipotizzano uno sviluppo storico diverso da quello reale, che immaginano cosa sarebbe successo se...</div>
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In questo caso, Schmitt si occupa di un personaggio che definire problematico è sicuramente riduttivo. Il lettore deve essere ben consapevole di cosa sta per leggere, perchè l'autore vi obbliga ad entrare nella testa di questo personaggio, addirittura ad immedesimarsi con lui e vi assicuro che la sensazione è strana e spiacevole. Questo perchè il protagonista del romanzo si chiama Adolf Hitler.</div>
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Schmitt si pone un interrogativo partendo da un elemento chiave della storia di Hitler: l'8 ottobre 1908 il giovane Adolf non viene ammesso all'Accademia delle belle arti di Vienna. Questo piccolo episodio storico potrebbe aver cambiato le sorti del mondo? Cosa sarebbe successo se Adolf invece fosse stato ammesso e avesse frequentato questa scuola?</div>
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Ecco che il racconto di Schmitt segue due percorsi, in stile Sliding Doors, a paragrafi alterni seguiamo le vicende romanzate del dittatore che tutti conosciamo e di un giovane artista che cerca di coronare il suo sogno e diventare qualcuno nel mondo dell'arte. Da una parte quindi Adolf H. inizia la sua carriera di artista, alla perenne ricerca del suo stile e tormentato da fantasmi del passato, finché l'incontro con un personaggio straordinaria cambia tutto...</div>
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Dall'altra Hitler vede infrangersi i suoi sogni di diventare un celebre pittore e cerca di sopravvivere in una Vienna decadente che non lo vuole, convincendosi sempre di più della propria superiorità rispetto agli altri e di essere un prediletto destinato a grandi cose. </div>
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La Prima Guerra Mondiale segnerà poi entrambi i loro destini.</div>
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Schmitt padroneggia la tematica con sicurezza e umiltà, dipingendo due ritratti speculari di un giovane Adolf in ascesa, cercando di entrare nella sua testa, di capire, comprendere, cercando delle spiegazioni umane e logiche a comportamenti che forse abbiamo sempre attribuito ad un essere demoniaco. Non bisogna mai dimenticare che quest'uomo era proprio questo, un uomo, e non è possibile diventare ciò che lui è diventato. Come infatti spiega nel suo diario di scrittura alla fine del testo (fondamentale), etichettarlo come 'diavolo' o 'il Male', giustifica in qualche modo il suo comportamento, e soprattutto fa pensare che nessun'altro potrà mai diventare come lui. </div>
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Non posso descrivere il disagio che ho provato durante la lettura di questo testo, è difficile scindere il personaggio storico dai protagonisti della storia, eppure... A leggere le vicende disperate di un ragazzino con seri problemi psicologici, si prova un po' di compassione. Un po'. Svanisce anche quella alla fine. Si può incolpare il destino fino a un certo punto per la propria vita, sono le nostre scelte e i nostri comportamenti che poi lo determinano e per quanto la vita non sia stata buona con questo ragazzo, nella lettura psico-sociale di Schmitt, sono comunque i suoi tormenti, le sue illusioni e un carattere intrattabile a condurlo passo per passo verso il delirio che sarà l'Hitler adulto. </div>
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Consiglio questa lettura a chi ha voglia di confrontarsi molto da vicino con uno dei grandi personaggi del male della storia e a farsi qualche domanda spinosa. </div>
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Eric-Emmanuel Schmitt (n. 1960 presso Lione) è un autore francese di spiccata fama in Francia, dove è noto soprattutto per le sue opere teatrali e per i suoi romanzi, nei quali si occupa di tematiche molto differenti tra di loro, ma con una netta preferenza per temi problematici, come la malattia, l'immigrazione, la religione e per personaggi storici controversi o comunque "difficili". Si consiglia <a href="https://www.goodreads.com/book/show/10366079-monsieur-ibrahim-e-i-fiori-del-corano" target="_blank">Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano</a> (2001) e <a href="https://www.goodreads.com/book/show/7312674-oscar-e-la-dama-in-rosa" target="_blank">Oscar e la dama in rosa</a> (1996).</div>
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Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-80056047269863264842017-03-21T21:20:00.000+01:002017-03-21T21:20:20.394+01:00Tag: Un libro per ogni pizzaBuongiorno,<br />
dopo mesi di inattività totale mi è tornata la voglia di prendere in mano questo blog e mettere pixel su pixel le mie impressioni di lettura (ho anche letto delle cose molto interessanti di recente e sento il bisogno di parlarne!).<br />
Per ingranare e partire con qualcosa di divertente e meno impegnativo, colgo l'occasione di un tag trovato sul blog di <a href="http://ombre-angeliche.blogspot.fr/2017/03/book-cups-tag-un-libro-per-ogni-pizza.html" target="_blank">Ombre Angeliche</a> (e che penso sia del blog <a href="https://ilblogdiunalettriceaccanita.wordpress.com/2016/11/09/un-libro-per-ogni-pizza-book-tag/" target="_blank">Una lettrice accanita</a>) e che abbina due passioni, che spesso possono anche convivere (ma occhio alle macchie di sugo!)<br />
Si abbinano pizze a titoli di libri. Easy enough.<br />
<span style="color: purple; font-size: large;"><br /></span>
<span style="color: purple; font-size: large;">Schiacciatina - Un libro semplice, anche troppo</span><br />
<span style="color: purple; font-size: large;"><br /></span>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBhRW7IWNjwMKrEIW4CLWdUWMifx3AsKP_8SNXWMljLtjJnIJVUTmKFJHda6wlnFwlRH7nNyxqibGMJrQPuMePcB1obBjKHWa4P9RuNDsN1gJi9aCRMuPsGbZZNbfsSrzxSIuBnCdVuNHz/s1600/18928560.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBhRW7IWNjwMKrEIW4CLWdUWMifx3AsKP_8SNXWMljLtjJnIJVUTmKFJHda6wlnFwlRH7nNyxqibGMJrQPuMePcB1obBjKHWa4P9RuNDsN1gJi9aCRMuPsGbZZNbfsSrzxSIuBnCdVuNHz/s200/18928560.jpg" width="128" /></a></div>
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Questo è un libro che ho letto l'anno scorso, e non mi è piaciuto. La trama è abbastanza ridicola, non sta in piedi e la lingua... No, non ci siamo. Lo uso con i miei studenti di italiano, per intendersi. </div>
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Forse sono io, non era il momento giusto, ma la protagonista l'ho trovata insopportabile e il personaggio del suo migliore amico gay, banale da morire e quasi offensivo. Non so se voglio provare qualcos'altro di questa autrice...</div>
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<span style="color: #6aa84f; font-size: large;">Margherita - Un libro che va letto almeno una volta</span><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPV5euxSa5V_r1iIGf3SiJQIFWWNhx6p6NcyEKUwAAPMch7adJLb_gbxo00-qUqXWZocIgDb-xNygPCUtRmAq3Zn264cPEvEZ_Q-C_gVAuSYy1oE8Ern8Gi3G16beAA5-ksv9Xbxbv8-b6/s1600/a-voce-alta.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPV5euxSa5V_r1iIGf3SiJQIFWWNhx6p6NcyEKUwAAPMch7adJLb_gbxo00-qUqXWZocIgDb-xNygPCUtRmAq3Zn264cPEvEZ_Q-C_gVAuSYy1oE8Ern8Gi3G16beAA5-ksv9Xbxbv8-b6/s200/a-voce-alta.jpg" width="128" /></a></div>
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Domanda molto difficile, sono tanti i libri che andrebbero letti almeno una volta. Per non citare i soliti noti parlerò di "A voce alta" di Bernard Schlink, bellissimo romanzo sulla crescita e sul senso di colpa. Anche il film che ne è stato tratto è un capolavoro. Ambientato in una Germania uscita dalla Seconda Guerra Mondiale con delle cicatrici insanabili, il giovane protagonista Michael si innamora di una donna molto più anziana di lui alla quale legge i suoi libri di scuola. Un romanzo ideale per chi pensa che la lettura sia molto più che un semplice passatempo e a volta possa essere una cura. </div>
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<span style="color: #cc0000; font-size: large;">Marinara - Un libro che non si è rivelato essere come pensavi</span><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBlfSnAD-MFUHP29VqzJt6Lg3e43_-q1MS2tcqbOBQOK8ZD3h5t3c8-WV0ApFRqeCOC2xrBDqpJTkq2m3bxvnJ9-msxJgqioq8uhjZv9oDKFKDEL45EvXodV8YsnU-bnYxeWj_jn6AK-iv/s1600/8880859.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBlfSnAD-MFUHP29VqzJt6Lg3e43_-q1MS2tcqbOBQOK8ZD3h5t3c8-WV0ApFRqeCOC2xrBDqpJTkq2m3bxvnJ9-msxJgqioq8uhjZv9oDKFKDEL45EvXodV8YsnU-bnYxeWj_jn6AK-iv/s1600/8880859.jpg" /></a></div>
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Nick Hornby è una garanzia, quasi sempre. In questo caso le mie aspettative, non so perchè, erano piuttosto basse, invece questo romanzo mi è piaciuto molto. Divertente, ironico, strafottente. Annie e Duncan sono "morosi" da una vita, ma non riescono a far avanzare la loro relazione. Uno dei motivi: l'ossessione di Duncan per un musicista rock scomparso da tempo, per il quale ha fondato un tristissimo fanclub. Tutto cambia quando a sorpresa l'artista pubblica un nuovo disco e la sua vita incrocia quella di Duncan e di Annie. </div>
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Molto divertente, ma anche reale.</div>
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<span style="color: #3d85c6; font-size: large;">Capricciosa - Un libro che ti ha dato dei problemi</span></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvhHT7xQngCXyH2VSPkVnIVtxpyFGrnCG4MBfUTlpOWEhosNhGSVRBusuRXc5cuREQtJavj6Xzt5T0HSwwUa3o34m-xbvjRe6WSxQO-HVPUiJogTTy8AHoRLin1YMLP5b_fopTRRZ5IOA1/s1600/16126020.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvhHT7xQngCXyH2VSPkVnIVtxpyFGrnCG4MBfUTlpOWEhosNhGSVRBusuRXc5cuREQtJavj6Xzt5T0HSwwUa3o34m-xbvjRe6WSxQO-HVPUiJogTTy8AHoRLin1YMLP5b_fopTRRZ5IOA1/s200/16126020.jpg" width="123" /></a></div>
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Per forza dà dei problemi, ci sono i carciofi!! </div>
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Non uccidetemi, qui la colpa è solo mia e non voglio dire che il libro non mi è piaciuto, ma solo che ho avuto molte difficoltà a leggerlo e a finirlo! </div>
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Pirandello non è un autore da spiaggia, me ne rendo conto, e l'inizio del libro mi aveva anche coinvolto, ma ho fatto molta fatica poi a seguire i ragionamenti dell'autore... Forse lo riprenderò in mano tra qualche anno, dopo aver maturato anche come lettrice. Ci proverò. </div>
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<span style="color: #b45f06; font-size: large;">Montanara - Un libro che può essere definito completo</span></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiX8yVelR6pK8YWtOoESEVlacaoL9ZJD59JWySWuv6Sf-fD1lvbKDzIX5iW2JmMQQCUydvsRLmCJmUTFBbW3RNpWQK9LdNOzlTiMhZf2t1pAeoj9PicEnuD6DYLsXijRlBcdz_azHztaGJ7/s1600/349347.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiX8yVelR6pK8YWtOoESEVlacaoL9ZJD59JWySWuv6Sf-fD1lvbKDzIX5iW2JmMQQCUydvsRLmCJmUTFBbW3RNpWQK9LdNOzlTiMhZf2t1pAeoj9PicEnuD6DYLsXijRlBcdz_azHztaGJ7/s200/349347.jpg" width="123" /></a></div>
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Visto che manca poco all'uscita della serie tv (OMG!!!!) citerò qua American Gods di quel genio che è Neil Gaiman. Romanzo fantastico, a sfondo mitologico, ambientato in un America contemporanea cupa e inquietante. Shadow, il nostro protagonista, esce finalmente di prigione, ma purtroppo la sua ragazza Laura è venuta a mancare solo pochi giorni prima. L'incontro con un bizzarro individuo in aereo cambierà la sua sorte per sempre. </div>
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Bene, chi ha voglia di pizza? </div>
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Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-48738907704643519592016-05-09T16:01:00.001+02:002016-05-09T16:01:47.980+02:00Short stories #02: The tooth: Shirley Jackson<div style="text-align: justify;">
Secondo appuntamento con la rubrica in cui parlo di racconti brevi. Un racconto breve per essere precisi.</div>
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Questa volta l'autrice in questione è l'americana Shirley Jackson (1916 - 1965). Deve la sua fama soprattutto alla racconto "La lotteria" (The Lottery, 1948), in cui un tranquillo villaggio della campagna americana svela un lato molto sinistro e radicato della propria tradizione. Pubblicato sul New York Times ebbe un successo strepitoso.</div>
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Ma invece di parlare di questo racconto così noto vorrei parlare di un altro racconto che si trova nella stessa raccolta, in cui venne pubblicato La lotteria in seguito (1949), ovvero "Il dente" (The Tooth):</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUouepgwXoUOOWVFE3S2-0pDTFXQ3gGgPIRdC9MEOApnmoVnpoYgDYxOW5oF5fWXUhnkglQVg-3BYqAC3hRfteeKqUXP-WCbIUqAoBspdHyQsjzfDpkAkPzz9dod2rqwwXHl-47Wz5kggS/s1600/10473557.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUouepgwXoUOOWVFE3S2-0pDTFXQ3gGgPIRdC9MEOApnmoVnpoYgDYxOW5oF5fWXUhnkglQVg-3BYqAC3hRfteeKqUXP-WCbIUqAoBspdHyQsjzfDpkAkPzz9dod2rqwwXHl-47Wz5kggS/s320/10473557.jpg" width="220" /></a></div>
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Clara Spenser parte con un autobus notturno diretto a New York. Deve andare dal dentista per farsi togliere un dente che le dà noia da molti anni. Dopo un viaggio molto confuso, dovuto al dolore, agli antidolorifici e un compagno di viaggio molto disponibile e presente, Clara arriva finalmente in città e si reca dal suo dentista. L'operazione la libera dal dolore, ma davanti allo specchio del bagno delle signore Clara non è più capace di riconoscersi, perché una parte fondamentale di lei non c'è più. Come se quel dente doloroso la definisse e levato quello la sua identità si fosse persa. La rivelazione di fronte allo specchio è forte, uno shock. Acuito dalla presenza di altre due donne oltre a lei, tre sconosciute, come dice Clara, lei finalmente è costretta ad accettare di essere quella più pallida e ansiosa delle tre:</div>
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<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
She was the pale anxious one with the hair pulled back and when she realized it she was indignant and moved hurriedly back through the crowd of women, thinking, It isn't fair, why don't I have any color in my face? There were some pretty faces there, why didn't I take one of those? I didn't have time, she told herself sullenly, they didn't give me time to think, I could have had one of the nice faces, even the blonde would be better. (p. 25)</blockquote>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Il racconto è infuso di ambiguità, anche linguistiche, perchè Clara passa attraverso vari stadi di coscienza e situazioni limite, dal dolore agli antidolorifici, ai narcotici del dentista. La sua percezione della realtà viene quindi messa duramente alla prova e anche noi come lettori non riusciamo più a capire cosa sta succedendo 'veramente'. </div>
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L'inquietante presenza costante di Jack, che Clara incontra sull'autobus e poi nuovamente a New York, dopo l'operazione, ci fa ancora dubitare della parola di Clara. Chi è Jack? Esiste davvero o soltanto nella sua immaginazione?</div>
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Ammetto che la tensione provata da Clara andando dal dentista è una che conosco molto bene e mi ha quindi permesso di immedesimarmi meglio nel suo personaggio. Non si può parlare di denti ed estrazioni alla leggera...</div>
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L'edizione: Questo libro fa parte dei Penguin Mini Modern Classics, una collana uscita dalla Penguin nel 2011 per i Cinquant'anni della loro fortunata collana Modern Classics. Si tratta di 50 brevi raccolte di racconti o novelle (The Tooth conta 70 pagine), che si prestano molto bene per scoprire nuovi autori e autrici. Mancano però di un apparato di note o di commenti e non contengono neanche una introduzione biografica dell'autore/autrice. Questo è sicuramente un punto a loro sfavore. </div>
Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-66993238101412398382016-05-04T23:28:00.000+02:002017-03-29T11:57:00.927+02:00Recensione #13: The Book of Strange New Things - Michel Faber<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirvxVy_gyKnB8ELga8Ym79r01TVNwE4tCA_Xzbkvnk1swysq6bK4wnCyEQRatHCqxf9JPSrSNAi6mfGflitLDzKG_2UsHtJ1l0cEtFDvYHNRrDKGQVnSgpu8vqlVYw4SmAUqNkt2xTA_lZ/s1600/YEHRIN_TONG_BOSNT_PAPERBACK.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirvxVy_gyKnB8ELga8Ym79r01TVNwE4tCA_Xzbkvnk1swysq6bK4wnCyEQRatHCqxf9JPSrSNAi6mfGflitLDzKG_2UsHtJ1l0cEtFDvYHNRrDKGQVnSgpu8vqlVYw4SmAUqNkt2xTA_lZ/s400/YEHRIN_TONG_BOSNT_PAPERBACK.jpg" width="400" /></a></div>
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Ho appena concluso questo mattoncino di 586 pagine e devo mettere su carta (metaforicamente parlando) le mie impressioni.</div>
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Il libro in questione è <b><i>Il libro delle cose nuove e strane</i></b> di <b>Michel Faber</b> (edito in Italia da Bompiani e tradotto da A. Pezzotta). </div>
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L'autore, olandese di origine, ma che scrive in lingua inglese, si è fatto conoscere nel 2002 con il suo romanzo <b style="font-style: italic;">Il petalo cremisi e il bianco, </b>dal quale è stata tratta anche una mini serie TV. Devo ancora leggere questo volume e ne sono molto incuriosita, le recensioni ad ogni modo sono tutte molto positive.</div>
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Il libro in questione invece è uscito nel 2014 e a livello di trama non ha decisamente nulla a che vedere con il precedente!</div>
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<b>Trama</b>:</div>
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Peter Leigh è un pastore protestante britannico e felicemente sposato con Beatrice, con la quale condivide ogni cosa, a partire dalla fede e dalla passione per la loro parrocchia. La sua vita viene completamente sconvolta quando viene scelto per una delicata missione, in senso proprio letterario: dovrà infatti recarsi su Oasis, un pianeta ai confini dell'universo e portare la parola di Dio ai nativi del posto. Una misteriosa fondazione, denominata USTC è disposta a spendere milioni di dollari per spedire Peter nello spazio e raggiungere la colonia terrestre su Oasis. Peter dovrà adattarsi alle alienanti condizioni di vita degli addetti di USTC e della loro base, alla popolazione indigena che lo accoglie come un vero salvatore e soprattutto alla lontananza da Bea, interrotta solo dalle fitte email che i due si scambiano, ad anni luce di distanza l'uno dall'altra. Ma potrà bastare per due persone così legate? Basterà a trasmettere a Bea le bellezze e bizzarrie di un nuovo pianeta? O a Peter per capire cosa sta succedendo a casa? La missione metterà a dura prova ogni cosa in cui Peter ha mai creduto, creando un divario forse insanabile tra lui e sua moglie, ma anche tra la sua nuova casa e il suo vecchio pianeta.</div>
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<b>Recensione</b>: </div>
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Penso si sia già capito che questo libro mi è piaciuto moltissimo. Di più. Devo ringraziare Jen Campbell per averne parlato così tanto l'anno scorso...</div>
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Le premesse erano già ottime, la combinazione di religione e fantascienza molto intrigante (ma non originale) e sufficienti ad attrarmi nonostante la connotazione romantica che di norma mi avrebbe tenuto alla larga. In questo caso però, il rapporto dei due protagonisti, vero nodo centrale della vicenda, mi ha coinvolto e toccato fin dalle prime pagine, facendomi affezionare a loro due anche in quanto coppia. Se tremavo per loro era più per il loro matrimonio che per le loro singole vite.</div>
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Non si può parlare di questo libro senza parlare di Cristianesimo, perchè ogni pagina contiene almeno una citazione da un verso della Bibbia, il "libro delle cose nuove e strane" come lo chiamano gli indigeni. Che ne accolgono il messaggio di speranza e pace come ogni pastore sognerebbe: a braccia spalancate. Peter non si trova certo a dover affrontare la diffidenza o reticenza che avrà invece accolto molti missionari di epoche passate. Il suo gregge non può fare a meno di lui e delle sue letture, per quanto difficili da comprendere, Questi "alieni" (l'unico alieno lì è Peter naturalmente) non rispecchiano nessuno dei canoni con i quali siamo soliti classificare e giudicare le persone e Peter ( e con lui il lettore) dovrà trovare il modo di avvicinarsi a questi personaggi apparentemente identici e non distinguibili, andare più a fondo e oltre a tratti caratterizzanti classici quali il viso, la voce, l'età e anche il genere, per apprezzare ciò che resta, la vera essenza di un essere vivente. </div>
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La storia ci viene presentata soprattutto dal punto vista di Peter, mentre Bea, la Penelope in attesa, resta più in ombra. Ma quando si fa sentire nelle sue lettere, sempre più lunghe e precise di Peter, incapace di descrivere ciò che lo circonda, esprime tutta la sua nostalgia, il senso di abbandono e di mancanza di comunicabilità, che spesso si prova quando la propria metà è lontana. Non aiuta che quello che racconta siano fatti terribili, in un crescendo senza via di fuga. Ma ho molto apprezzato le sue bacchettate alle proposte deliranti di Peter (trasferiamoci in campagna, farai la casalinga, molla il tuo lavoro, te lo dico io). In certi casi ero in grado di prevedere perfettamente la reazione di Bea, dava esattamente le risposte che avrei dato anch'io.</div>
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Col passare del tempo però, stando con Peter nel suo villaggio indigeno tranquillo e beato, a poco a poco sono i racconti quotidiani di Bea a sembrarci lontani, confusi e incomprensibili. Ci si sente, come Peter, più a casa in mezzo alla natura umida e primitiva di Oasis che nelle stanze invase di luci al neon, elettricità e aria condizionata della base terrestre. Peter sembra spinto ad allontanarsi dalla base col rischio di "go native" (andare a fare il primitivo) come dicono i suoi colleghi, e come sembra essere successo al suo predecessore, tale Kurtzberg di reminescenza Conradiana...</div>
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Da appassionata linguista ho naturalmente apprezzato profondamente gli aspetti linguistici e traduttivi di questa storia. Gli abitanti così poco antropomorfi di Oasis hanno delle notevoli difficoltà di pronuncia con l'inglese della Bibbia (la King James) e di Peter, il quale quindi si trova a dover trascrivere passaggi interi del Nuovo Testamento per adattarli alle capacità orali dei suoi nuovi fedeli. Ma dovrà anche trovare un modo per far loro comprendere dei concetti impossibili da tradurre o da capire per chi non ha mai visto un pesce, simbolo così necessario al cristianesimo o non sa cosa distinguere tra i concetti di uomo e donna. La domanda che sorge quindi è: il messaggio di Dio è veramente universale? </div>
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Non consiglio questo libro a chi non ama le letture a ritmo più contenuto, a chi non ama immergersi nel piacere della lingua e a chi preferisce tenersi alla larga dalle visioni 'di parte' (Peter si lascia sfuggire un'opinione poco elegante sull'Islam...). Consigliato a tutti gli altri.</div>
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Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-62348729764808375102016-05-02T19:17:00.002+02:002016-05-02T21:19:40.214+02:00Rainbow challenge: AprileBuongiorno,<br />
Aprile è finito e quindi qui presenterò i libri letti durante il mese scorso per la Rainbow Challenge di Ilenia (<a href="http://libridicristallo.blogspot.it/2016/03/benvenuti-alla-rainbow-challenge-la.html" target="_blank">qui il link</a> per la partecipazione, l'iscrizione è ancora aperta). La sfida è molto semplice, basta leggere 6 libri con colori di copertina diversa da aprile fino a giugno. Si può fare!<br />
Qui il link alle recensioni di aprile di Ilenia: <a href="http://libridicristallo.blogspot.it/2016/05/rainbow-challenge-recap-di-aprile.html" target="_blank">Rainbow challenge: recap di aprile</a><br />
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<u>Copertina rossa</u>: <b><i>La ragazza dello Sputnik</i></b> di <b>Haruki Murakami</b><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2X-5ujBTgP0bvfukRC8X1Z6gjEul-CeAZjWhmQVrgTq1Q3KNnk8x7JcyHa88pvucbOoBqWAoWKoSgNMVFZJavC9v-IvZ0_mGsV1DvV8gGiXP6NeQPGtBldiOPNKWc6Uu-4a6-tytLSuRn/s1600/sputnik.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2X-5ujBTgP0bvfukRC8X1Z6gjEul-CeAZjWhmQVrgTq1Q3KNnk8x7JcyHa88pvucbOoBqWAoWKoSgNMVFZJavC9v-IvZ0_mGsV1DvV8gGiXP6NeQPGtBldiOPNKWc6Uu-4a6-tytLSuRn/s320/sputnik.jpg" width="202" /></a></div>
<b>Trama: </b><br />
Sumire, una riservata aspirante scrittrice, disorganizzata e impulsiva, incontra la matura, e sposata Myu, ricca donna d'affari, dalla vita molto regolata e schematica. L'incontro le cambia la vita, portandola a lavorare per questa donna che presto scoprirà di amare incondizionatamente. La storia viene narrata però dal punto di vista del migliore amico di Sumire, che verrà presto coinvolto in un mistero dai toni inesorabilmente maliconici.<br />
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<b>Recensione:</b><br />
Definirei questo romanzo come un Murakami classico, ottimo per chi si vuole approciare per la prima volta a questo autore (anche perché conta poco più di 200 pagine), perché contiene tutti gli elementi a lui più cari: la musica classica, dei personaggi dalla psiche confusa e alienata, un viaggio in Occidente e dei bizzarri accadimenti dal forte sapore onirico.<br />
La storia d'amore che viene narrata è tenera e quindi fragile, con un elemento tragico intrinseco che tiene sulle spine il lettore. Il personaggio di Myu (che somiglia molto alla protagonista di 1Q84) non si riesce a comprendere fino in fondo e anche quando si apre al narratore, condividendo un momento della sua vita fondamentale e molto complesso, non riesce a spiegarsi comunque, restando in qualche modo irraggiungibile, proprio come il satellite che lei comicamente confonde con la Beatnik Generation che Sumire adora.<br />
I personaggi di Murakami sono sempre in qualche modo fuori dal mondo, sospesi in un limbo, in attesa di qualcosa. E la sua scrittura trasmette molto bene questa sensazione di sospensione e attesa, da sala di attesa di un aereoporto. Sumire è incapace di portare a termine o anche solo iniziare un romanzo, per quanto la scrittura sia la sua vita. Qualcosa la blocca e la fa rimandare. Anche nel suo rapporto con Myu questo sarà l'elemento caratterizzante e solo quando si deciderà a dichiararsi le cose si metteranno improvvisamente in moto, anche troppo in fretta.<br />
Quello che risalta poi sempre nei suoi romanzi, è la passione di questo autore per l'Occidente, in questo caso si parla di Italia ma anche di Grecia, paesi che attraverso i suoi occhi assumono un aspetto esotico e quasi magico. Quanto mi piacerebbe vederli così... L'isola sulla quale si rifugiano le due donne ha una forte reminescenza da Odissea, ricordando l'isola di Calipso, un paradiso in terra, in cui il tempo sembra fermarsi. Ma prima o poi le ruote del tempo devono riprendere a girare, cosa accadrà allora?<br />
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<u>Copertina bianca</u>: <b><i>In altre parole</i></b> di <b>Jhumpa Lahiri </b><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBpvp4hGscu011NvzkIO3yggBbSeWndsg2Z3TWVsnqyitA9pUfIIWymFZroScoQ9rIavcdIPOpzpxh4Av7EjbMD5yqdWqhCzEzZXoSBRFEP1IECb_2BEe9vXM2AtJQf_6Z3-pC8nXhuBEp/s1600/jhumpa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBpvp4hGscu011NvzkIO3yggBbSeWndsg2Z3TWVsnqyitA9pUfIIWymFZroScoQ9rIavcdIPOpzpxh4Av7EjbMD5yqdWqhCzEzZXoSBRFEP1IECb_2BEe9vXM2AtJQf_6Z3-pC8nXhuBEp/s1600/jhumpa.jpg" /></a></div>
<br />
Il bianco conta come colore? O è l'assenza del colore? Facciamolo contare. Questo libro mi è piaciuto moltissimo e ne ho parlato con fervore e passione qui: <a href="http://memoriedinchiostro.blogspot.com/2016/04/recensione-12-in-altre-parole-jhumpa.html" target="_blank">recensione</a><br />
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Chissà che colori appariranno il mese prossimo...<br />
<br />Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-2315607718619128792016-04-18T14:06:00.000+02:002016-04-18T14:06:25.923+02:00Tag: Ingredienti libreschi<div style="text-align: justify;">
Ilenia l'altro giorno ha pubblicato un Tag molto carino sul suo blog <a href="http://libridicristallo.blogspot.it/2016/04/tag-ingredienti-libreschi-book-tag.html?showComment=1460976486491#c2270706882878466200" target="_blank">Libri di cristallo</a>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il tag combina cibo e libri, sempre un'ottima accoppiata!</div>
<div style="text-align: justify;">
Bando alle ciance, ecco le domande:</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjs1BspmH-jv_wQPpM14azA3eO5pb-9SlzAgRTJ8BVTVpfzsX_Ns3rTqNUkJvhGSm0S8tCU_74FWqfY2paKSxcXBs4gQRQiIwXLUxRVBItJKLl465dvLM0FdHOrgYp_6-dwSRDeGB0A4qA9/s1600/PROFUMO-DELLE-FOGLIE-DI-LIMONE.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjs1BspmH-jv_wQPpM14azA3eO5pb-9SlzAgRTJ8BVTVpfzsX_Ns3rTqNUkJvhGSm0S8tCU_74FWqfY2paKSxcXBs4gQRQiIwXLUxRVBItJKLl465dvLM0FdHOrgYp_6-dwSRDeGB0A4qA9/s200/PROFUMO-DELLE-FOGLIE-DI-LIMONE.jpg" width="136" /></a></div>
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<b><u>1. Prezzemolo: un libro che vedi ovunque: </u></b></div>
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Molto indecisa su questo, mi sembra che le librerie abbiano tutte e sempre le stesse cose ormai, ma tra i libri che vedo sempre in primo piano ci sono eternamente L'alchimista di Paolo Coelho e i libri di Clara Sanchez... Garzanti, non hai nient'altro da proporre??</div>
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<b><u>2. Cipolla: un libro che solo a sentirlo nominare ti metteresti a piangere:</u></b></div>
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Non mi è molto chiaro per quale motivo dovrei piangere, ma visto che abbiamo a che fare con le cipolle rispondo con qualcosa dalle lacrime facili, automatiche: il diario di Anne Frank. Non penso abbia bisogno di spiegazioni.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0P0XLA3B_CcZEZ3eD6srjmhaW5DxjMRPGnh2fNRtQ0ZLi5BL3L8fh9aNkoAiAVZ-mLMMPU-TYEVrFd88kBzYIIx-Q4yUvBQ6H-O6A1xM6bMb4rEji9U1AGbWyvHsXuJ3LhCAAqqo7fnlL/s1600/9781407132099_Z.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: justify;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0P0XLA3B_CcZEZ3eD6srjmhaW5DxjMRPGnh2fNRtQ0ZLi5BL3L8fh9aNkoAiAVZ-mLMMPU-TYEVrFd88kBzYIIx-Q4yUvBQ6H-O6A1xM6bMb4rEji9U1AGbWyvHsXuJ3LhCAAqqo7fnlL/s200/9781407132099_Z.jpg" width="200" /></a></div>
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<b><u>3. Caffé: un libro che ti ha tenuta sveglia:</u></b></div>
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Sono molti i libri che mi hanno tenuto compagnia ad orari notturni improponibili (con devastanti conseguenze diurne). Ultimamente forse solo la trilogia Hunger Games. In particolare citerò il secondo volume, che è forse quello dei tre che mi è piaciuto di più. </div>
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Avrei in effetti proprio voglia di uno di quei libri impossibili da mettere da parte per dormire!</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqGzxeK7DiDfXeta9TaLRztlIb1s_xMJCyzSiFmWrz7CiyusgbxaMYy_DOG0az8sOOCi8BdpmhrjDXIZ7PwmaJ8kcHxB1DUDkZbmw8Pro-Qa3VLnH9ojEPGAWd1TxCRdJpy6Phe5mO5Otx/s1600/Divergent_%2528book%2529_by_Veronica_Roth_US_Hardcover_2011.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; display: inline !important; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqGzxeK7DiDfXeta9TaLRztlIb1s_xMJCyzSiFmWrz7CiyusgbxaMYy_DOG0az8sOOCi8BdpmhrjDXIZ7PwmaJ8kcHxB1DUDkZbmw8Pro-Qa3VLnH9ojEPGAWd1TxCRdJpy6Phe5mO5Otx/s200/Divergent_%2528book%2529_by_Veronica_Roth_US_Hardcover_2011.jpg" width="132" /></a></div>
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<b><u>4. Patatine Fritte: una serie che non hai potuto fare a meno di leggere tutta d'un fiato, un libro dopo l'altro:</u></b></div>
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La trilogia Divergent di Veronica Roth. Ma in generale queste trilogie da giovani adulti sono tutte scritte in modo da farti voler leggere i seguiti subito. Idem anche per le cronache lunari di Marissa Meyer. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJImUK7F-HLh1zwsoCv87IGvqVKlQmI9X49zy8F7ius3dFOfo8Qg-DGieSK-ALqtA-LdOcZZvc-KzgjU7uwcUk6Fqt4aayEujg-XMHQyzbCdQhd2ixjcPkEAB5hTIw105nlHQdrum3IEa3/s1600/Gatsby_1925_jacket.gif" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJImUK7F-HLh1zwsoCv87IGvqVKlQmI9X49zy8F7ius3dFOfo8Qg-DGieSK-ALqtA-LdOcZZvc-KzgjU7uwcUk6Fqt4aayEujg-XMHQyzbCdQhd2ixjcPkEAB5hTIw105nlHQdrum3IEa3/s200/Gatsby_1925_jacket.gif" width="133" /></a></div>
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<b><u>5. Lievito: un libro il cui successo è stato montato troppo:</u></b></div>
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Allora, qua citerò due classici che secondo me sono molto sopravvalutati: Il giovane Holden di Salinger e Il grande Gatsby di Fitzgerald. Capiamoci, se il primo mi è stato proprio antipatico, il secondo non mi è affatto dispiaciuto. Ma vista la fama che si portano dietro mi aspettavo molto, ma molto di più. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQDA-Y4xAck7xnbMcR5Dkp9MKEeYFvn4nK9c8PNJZuR8mZksLTTsgf3SoXdeXFgyRSMXZ9DRb_A6Ebf3bbkbZgzGTOjzJI3REfvJSztFh8h1_gMPJIrWUJK6NmU8YrYIYjKUd1cyQ53PkI/s1600/amrita.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQDA-Y4xAck7xnbMcR5Dkp9MKEeYFvn4nK9c8PNJZuR8mZksLTTsgf3SoXdeXFgyRSMXZ9DRb_A6Ebf3bbkbZgzGTOjzJI3REfvJSztFh8h1_gMPJIrWUJK6NmU8YrYIYjKUd1cyQ53PkI/s200/amrita.jpg" width="127" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><u>6. Cupcake: un libro dalle mille sfumature e colori:</u></b></div>
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Non possiedo molti libri super colorati o a tinte sfavillanti. Mi viene in mente però Amrita di Banana Yoshimoto (devo ancora leggerlo), che ha una bella sfumatura di colori.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nota: non mi piacciono i cupcake super colorati! Lo so, sarò in minoranza, ma li preferisco con colori naturali, una bella crema bianca al limone o marroncina al cioccolato. molto più invitante!</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixCH2_-cRr54QEPE2cAMW2PhZn8AvQdPisnBRCCyb-PMNTTxJXNc_e6eXKRIdkALes2c0dnj2gDyDVsIFwLPq7BKZydhPRKkvQpnFHTVfrpWSe5nZwdWkmLkrU87JfWHzMoDQAHcBGGqb0/s1600/merlino.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixCH2_-cRr54QEPE2cAMW2PhZn8AvQdPisnBRCCyb-PMNTTxJXNc_e6eXKRIdkALes2c0dnj2gDyDVsIFwLPq7BKZydhPRKkvQpnFHTVfrpWSe5nZwdWkmLkrU87JfWHzMoDQAHcBGGqb0/s200/merlino.jpg" width="129" /></a></div>
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<b><u>7. Olio: un libro che ti è scivolato via dalla mente:</u></b></div>
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La congiura di Merlino di Diane Wynne Jones. So di aver letto questo libro molti anni fa, ricordo la copertina ecc, ma non mi ricordo assolutamente niente della trama. Temo che voglia dire che non mi ha fatto impazzire...</div>
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<b><u>8. Limone: un libro che è piaciuto a tutti ma che a te ha fatto rizzare i peli:</u></b></div>
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In che senso, scusate? Perchè i limoni piacciono a tutti? Boh! Comunque dirò Eragon, di Christopher Paolini. Mi dispiace, ma non ci siamo proprio. </div>
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Tag: TUTTI!!! Muahahahah! </div>
Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-56132899591106896812016-04-15T13:09:00.001+02:002016-04-15T13:09:24.303+02:00Recensione #12: In altre parole - Jhumpa Lahiri<div style="text-align: justify;">
Scrivo subito questa recensione perché questo libro è bellissimo!</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKV4kgmcI_VBjIYMwNs_qLwVr0O2-yGb-f6CL3WM-NkUj-diBoK-SInm6CWlN5En3-UNrZ3PJfyE-7Igl7NY7R8R1nxztxgA-RNe4uBYkoQQzgyC6H_MBET7ejiRsdYT8WGACQlpL-ifFs/s1600/jhumpa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKV4kgmcI_VBjIYMwNs_qLwVr0O2-yGb-f6CL3WM-NkUj-diBoK-SInm6CWlN5En3-UNrZ3PJfyE-7Igl7NY7R8R1nxztxgA-RNe4uBYkoQQzgyC6H_MBET7ejiRsdYT8WGACQlpL-ifFs/s1600/jhumpa.jpg" /></a></div>
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Ho scoperto Jhumpa Lahiri casualmente l'anno scorso, cercando testi di autori con un background multiculturale per la tesi. La sua raccolta di racconti Interpreter of Maladies (L'interprete dei malanni?) mi ha catturata. Una prosa coinvolgente e toccante, personaggi ben caratterizzati e vivi, un'ambiente culturale molto ricco e particolareggiato. Insomma, scrive molto bene la signora Lahiri. Di origini bengalesi, ha vissuto la maggior parte della vita negli Stati Uniti e scrive in lingua inglese. O meglio. Scriveva in inglese. Perchè da un po' di tempo la signora si è perdutamente innamorata della nostra lingua, l'ha studiata e ormai la padroneggia così bene, da essere in grado di scrivere direttamente in questa lingua. Ecco. Questo libro racconta proprio questa storia. </div>
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In lettura dovevo ricordarmi di tanto in tanto, che quest'autrice non è italiana, perchè la sua padronanza del linguaggio è eccezionale. Sicuramente si è fatta aiutare e correggere, ma in ogni caso, scrivo in un modo in cui io non scriverò mai. A prescindere.<br />
Descrive qui il suo folle innamoramento con l'italiano, accaduto per caso, quasi, e poi impossibile da mettere da parte. La storia inizia con un viaggio in Italia, con la sorella, per ammirare l'architettura, soprattutto quella di Firenze. Ma Jhumpa si accorge di qualcos'altro oltre all'arte:<br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
Ma dall'inizio il mio rapporto con l'Italia è tanto uditivo quanto visuale. Benchè ci siano poche macchine, la città [Firenze] ronza. Mi rendo conto di un rumore che mi piace, delle conversazioni, delle frasi, delle parole che sento ovunque vada. Come se tutta la città fosse un teatro che ospita un pubblico leggermente inquieto, che chiacchiera, prima dell'inizio dello spettacolo. (pp. 21-22)</blockquote>
</div>
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Di ritorno da questo viaggio inizia a studiare la lingua, prima da sola, poi con vari insegnanti. Fino alla fatidica decisione: trasferirsi a Roma con la famiglia. L'impatto con la città eterna è forte, è un mondo diverso per lei che ha sempre vissuto in America, ma finalmente è immersa nell'italiano, è costretta ad usarlo costantemente. E decide di iniziare a scrivere in questa lingua. L'impresa è impegnativa, molto faticosa, frustrante, ma se c'è una cosa che si capisce di questa donna, è che quando si mette in testa una cosa niente e nessuno è capace di distoglierla. Una forza di volontà di ferro!<br />
E poi, si trova davanti l'occasione di scrivere un pezzo in italiano e doverlo tradurre in inglese. Di tradursi insomma, una cosa che non molti autori fanno:<br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
Finora l'analogia era sempre stata romantica: un colpo di fulmine, un innamoramento. Adesso, mentre traduco me stessa, mi sento la madre di due figli. Mi accorgo di aver cambiato il mio atteggiamento nei confronti della lingua, ma forse il cambiamento riflette uno sviluppo, un percorso naturale. [...] Provo una passione ancora più intensa, più pura, più trascendente per i miei figli. La maternità è un legame viscerale, un amore incondizionato, una devozione che va oltre l'attrazione e la compatibilità. (pp. 91-92)</blockquote>
<br />
Sono molto curiosa di vedere come andrà avanti questo percorso. L'autrice sembra molto convinta a voler scrivere solo in italiano ora come ora e non penso che le manchino le capacità per farlo.<br />
Consiglio questo libro a tutti quelli che, provengono da un ambito multilinguistico e sanno cosa vuol dire navigare tra lingue diverse e non sapere con quale identificarsi. Ma anche a chi a fatica ama e studia una lingua straniera, che vorrebbe fare sua, ma per la quale si sente sempre incompleto e distante. Ecco, la Lahiri conosce a fondo queste situazioni e le sa esprimere al meglio, Sembra saer leggere i miei pensieri e dotarli di una compattezza linguistica, che nella mia testa non hanno. Grazie.<br />
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Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-83953093284790972962016-04-04T12:40:00.001+02:002016-04-04T12:40:57.652+02:00Recensione #11: The Buried Giant - Kazuo Ishiguro<div style="text-align: justify;">
A molti mesi di distanza da Mantova e il suo festival, durante il quale ho avuto il piacere di vedere e ascoltare il signor Ishiguro, sono finamente riuscita a leggere il suo ultimo romanzo! Mi sono avvicinata alla lettura con trepidazione e timore, perché le recensioni che avevo sentito non erano molto positive. L'opinione generale era che il romanzo deludeva le aspettative degli amanti di Ishiguro, ovvero la cosa peggiore che si possa sentire a proposito di un autore che si segue con passione. E purtroppo devo ammettere da subito che ha deluso anche me...</div>
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Traduzione italiana: <i>Il gigante sepolto</i> (edito Einaudi, traduzione di Susanna Basso)</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNjjHr5BiamMTMwd8FRaCMtetOX49vT2KJiPpjQpy9qT9fLWYDlLHFwLyjtOgtnxTEpeGnddAgrrtuF17zbafKJixC6PrzWs5xdkq5l_t4Pxc8b74LaVb_x9lIIBVacom4K6if9fbEUt_L/s1600/51tXDWW3TAL._SY344_BO1%252C204%252C203%252C200_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNjjHr5BiamMTMwd8FRaCMtetOX49vT2KJiPpjQpy9qT9fLWYDlLHFwLyjtOgtnxTEpeGnddAgrrtuF17zbafKJixC6PrzWs5xdkq5l_t4Pxc8b74LaVb_x9lIIBVacom4K6if9fbEUt_L/s320/51tXDWW3TAL._SY344_BO1%252C204%252C203%252C200_.jpg" width="220" /></a></div>
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Trama:</div>
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Siamo in Inghilterra, in un periodo imprecisato della lotta fra Sassoni e Britanni, molti anni dopo la morte del leggendario re Artù. Su queste terre regna una fragile pace e il pericolo maggiore per gli abitanti che vivono in piccoli villaggi sparsi tra le nebbie sembra provenire da un drago addormentato. Le fitte nebbie che ricoprono le valli causano una perdita collettiva della memoria, ma solo Axl e Beatrice, un'anziana coppia di britanni, sembra accorgersene. I due decidono di intraprendere un viaggio per andare a trovare il figlio, il quale abita in un altro villaggio. Non ricordano esattamente dove il figlio abiti, né il suo aspetto e tantomeno il motivo per cui se n'è andato. Ma sentono che il viaggio ormai è inevitabile ed è stato rimandato troppo spesso. </div>
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Durante il viaggio incontrano vari personaggi, persi nelle nebbie fisiche e psicologiche come loro, tra i quali il giovane Edwin, allontanato dal suo villaggio sassone per la pericolosa ferita che porta e il guerriero Wistan, incaricato di proteggerlo, ma non solo... Incontreranno anche l'anziano cavaliere della tavola rotonda Galvano, l'ultimo baluardo di un passato dimenticato, che deve affrontare il pericoloso drago Querig e il suo destino. </div>
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Insieme affronteranno un cammino sempre più intricato che li avvicinerà al loro passato e alle memorie che hanno perso e forse non dovrebbero recuperare...</div>
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Recensione:</div>
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La trama sembrava davvero promettente. L'ambientazione medievale ricca di cultura e mitologia, re Artù e un interessante percorso tra la favola e il racconto a trama psicologica. Il risultato però era molto confuso. Si fa fatica a seguire la trama, e i continui cambi di punto di vista non aiutano. Per quanto normalmente Ishiguro padroneggi molto bene la narrazione con un narratore inaffidabile, in questo caso la cosa gli è un po' sfuggita di mano. Le parti che seguono Galvano ad esempio somigliano a un debole flusso di coscienza, che però in un racconto già così confuso e vaporoso non portano da nessuna parte. Capisco che l'autore volesse riproporre la sensazione di confusione data dalla nebbia onnipresente del romanzo, ma una narrazione più lineare avrebbe reso la lettura molto più scorrevole e comprensibile. </div>
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La ricostruzione storica è molto bella e dettagliata e ci si perde con piacere nel paesaggio. Avrei però forse desiderato più dettagli e nozioni sulle differenze tra sassoni e britanni e una descrizione maggiore del convento di monaci nel quale i personaggi si rifugiano per un periodo e dal quale devono fuggire in tutta fretta. </div>
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Molto interessante è il personaggio del traghettatore, di molteplice origine mitologica, che traghetta sull'isola leggendaria (sarà Avalon?) soltanto le coppie il cui legame è autentico e puro. La tensione crescente che porta Axl e Beatrice verso il confronto con questo personaggio e l'esame del loro rapporto era per un elemento portante del romanzo.</div>
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Mi aspettavo però un focus maggiore su Axl e Beatrice e sul loro rapporto di coppia, che è sicuramente presente, ma frammentariato con le storie degli altri personaggi e rimandato tutto ad un epilogo finale. Il libro si conclude lasciando aperte molte domande e non avendo chiarito davvero fino in fondo la questione principale.</div>
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In conclusione, ho trovato molto più interessante il discorso fatto da Ishiguro a Mantova sulla memoria e l'importanza dell'oblio per il mantenimento della pace. Speravo che avrei ritrovato queste tematiche in maniera più approfondita nel romanzo. </div>
Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-26647733762827501352016-03-10T16:49:00.000+01:002016-03-10T16:49:16.327+01:00Tag: Primavera tra le pagine<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_Jpw3y2wxgOp_DW7AUYfecuIOH75vGaOUEfhDS-fUy4JPQQx2BMLC_lMvgbVRQod2Es6ux0dG8E_p1YvQNt9jSDyEBcoiKewXXv4yso-hBd3E7GWFgHUGGnziDioLHg2Qp3h8kdRgXZox/s1600/jaynes-gallery-france-giverny-springtime-in-claude-monet-s-garden.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_Jpw3y2wxgOp_DW7AUYfecuIOH75vGaOUEfhDS-fUy4JPQQx2BMLC_lMvgbVRQod2Es6ux0dG8E_p1YvQNt9jSDyEBcoiKewXXv4yso-hBd3E7GWFgHUGGnziDioLHg2Qp3h8kdRgXZox/s400/jaynes-gallery-france-giverny-springtime-in-claude-monet-s-garden.jpg" width="400" /></a></div>
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Buongiorno!</div>
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Manca poco all'inizio ufficiale della primavera e nonostante l'inverno quest'anno non sia stato affatto gelido e cupo come di consueto, non vedo l'ora di fiori, sole, caldo e uccellini! :)</div>
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Quindi, ecco un tag che esprime tutta la mia voglia di primavera e fiori petalosi:</div>
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1. <b>Il generale Inverno sta per andarsene</b>: quale libro di quest'inverno ti è rimasto impresso?</div>
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Ho iniziato il 2016 rileggendo <b><i>Wuthering Heights</i></b> (<b><i>Cime tempestose</i></b>) di <b>Emily Brontë</b>, che in seconda lettura, e a distanza di alcuni anni, ho apprezzato molto di più! Il freddo e l'umidità di Treshold Grange valicavano le porte del libro e io mi sono protetta con coperta, termosifone e litri di tisane calde! Ora sono molto curiosa di leggere <b><i>Nelly Dean - A return to Wuthering Heights</i></b> di <b>Alison Case</b>, incentrato sull'unico personaggio del romanzo con il quale mi sono sentita davvero in sintonia.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij-9eEoPuDwy8_HLCS6EFCN6NVTI-H3jPIphtIixMnBpPURw3u0SZ7jqvfkMhRHFp4LgIuq5Zevz4wkB8U_4hBgtiXZ7n5B6RDLfYdZA6gmanIGF2zPiRnb48Co5MTNFZVdPuyDL55m8j0/s1600/25673956.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij-9eEoPuDwy8_HLCS6EFCN6NVTI-H3jPIphtIixMnBpPURw3u0SZ7jqvfkMhRHFp4LgIuq5Zevz4wkB8U_4hBgtiXZ7n5B6RDLfYdZA6gmanIGF2zPiRnb48Co5MTNFZVdPuyDL55m8j0/s320/25673956.jpg" width="211" /></a></div>
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2. <b>Inizia la stagione dei vestiti a cipolla e del foulardino in borsetta</b>: quale libro ti sei portato/a dietro per praticità?</div>
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Tendo sempre ad avere un libro in borsa, per le tratte di autobus, di treno, le attese e code. Non si sa mai! Faccio in modo che si tratti di un libro piccolino e leggero, ma ho portato anche dei tomi più pesanti... Ultimamente avevo in borsa <b><i>Le notti bianche</i></b> di <b>Fyodor Dostoyevsky</b>, interessante storia di passioni giovanili e promesse sussurrate in piena notte...</div>
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3. <b>Rose, viole e lillà</b>: un libro dalla copertina fiorita</div>
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Non leggo quasi mai libri con copertine a tema fiori, ma qualche eccezione si trova sempre: <b><i>Glitches</i></b> di <b>Marissa Meyer</b>. Una delle novelle del ciclo delle Cronache lunari, che sono uscite in ebook ed ora in'un unica edizione cartacea. La saga è una simpatica riscrittura in chiave fantascientifica di alcune fiabe classiche e questa novella è incentrata su Cinder, la cyborg-Cenerentola di questa storia. </div>
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<b><i>La città dei fiori</i></b> di <b>Mary Hoffman</b> è il secondo volume della saga <b><i>Stravaganza</i></b>, fantasy per ragazzi ambientato in un'Italia rinascimentale parallela (e diversa) dal nostro mondo e di alcuni ragazzi del nostro mondo che la raggiungono con l'ausilio di un'oggetto magico. </div>
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E infine <b><i>Cronaca di una morte annunciata</i></b> di <b>Gabriel Garcìa Marquez</b>, novella che segue la triste vicenda di un delitto al quale nessuno si oppone, dal forte respiro cristiano.</div>
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4. <b>La rinascita della natura</b>: Un libro che parla di natura e piante</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWbU19smf3caI_md8Pl8tolDyxbPhLTG327jGYepQHc6VH_gVoSufgJWwZ6DARyu1-Kd8iDQcWahdV4n5TyJg7H46SkVNV7DFlsOLoZ3HzonU1ippTpYCf6-0B48q52fsWgJhjN-Oa_f5u/s1600/5a1048_97d6cf617fee467fac37a12f551ae420.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWbU19smf3caI_md8Pl8tolDyxbPhLTG327jGYepQHc6VH_gVoSufgJWwZ6DARyu1-Kd8iDQcWahdV4n5TyJg7H46SkVNV7DFlsOLoZ3HzonU1ippTpYCf6-0B48q52fsWgJhjN-Oa_f5u/s320/5a1048_97d6cf617fee467fac37a12f551ae420.jpg" width="227" /></a></div>
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L'anno scorso ho letto il bizzarro ma interessante romando di <b>Alessandro Fullin</b> (geniale maestra di 'tuscolano' in TV) dal titolo <b><i>Panico botanico</i></b>. Ambientato in una villa vittoriana con un'enorme giardino botanico,il romanzo segue le assurde vicende di due amiche con una comune passione per il verde e un rampicante fuori controllo. </div>
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5. <b>Etciù</b>: A quale tema, tropo o espediente letterario sei allergico/a?</div>
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Non sopporto assolutamente i rapporti di coppia impari (anche nella vita vera), soprattutto quando vengono presentati come positivi o addirittura come modelli di riferimento. Uno dei motivi per cui non mi sono ancora avvicinata a Nabokov...</div>
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E mi annoiano abbastanza i romanzi epistolari o in forma diaristica. Preferisco di norma una narrazione in terza persona e la prima persona solo in pochi casi.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwqoP6vd6g1TuQme80xfmj-2tWdwBqETs5Mi3dbc3LUX6GB5m_HZX0EZzIHQ8iDyTAPVRyQszdii6GR0RYW_8jwHTGCi4tgHXAZpHKe2e-Zg1_2J8szstI5l2koxORY4jocEnlQ1_3obh2/s1600/o0640048011867985384-400x300.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwqoP6vd6g1TuQme80xfmj-2tWdwBqETs5Mi3dbc3LUX6GB5m_HZX0EZzIHQ8iDyTAPVRyQszdii6GR0RYW_8jwHTGCi4tgHXAZpHKe2e-Zg1_2J8szstI5l2koxORY4jocEnlQ1_3obh2/s400/o0640048011867985384-400x300.jpg" width="400" /></a></div>
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6.<b> Pioggia a catinelle</b>: un libro che ti ha fatto piangere.</div>
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L'ultimo romanzo storico che ho letto: <b><i>the Nightingale</i></b> di <b>Kristin Hannah</b> (<a href="http://memoriedinchiostro.blogspot.com/2016/03/recensione-10-nightingale-kristin-hannah.html" target="_blank">qui la recensione</a>). Le lacrime erano inevitabili...</div>
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7. <b>Pesce d'aprile!</b> Un libro che ti ha colto di sorpresa o ti ha dato una bella fregatura!</div>
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Qua posso citare il <a href="http://memoriedinchiostro.blogspot.com/2015/10/recensione-06-branchie-niccolo-ammaniti.html" target="_blank">già recensito</a> <b><i>Branchie </i></b>di <b>Niccolò Ammaniti</b> (e parliamo pure di pesci...), dal quale mi aspettavo tutt'altro e che invece mi ha soltanto delusa e disgustata...</div>
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8. <b>21. Marzo: ci siamo!</b> Cosa non vedi l'ora di leggere questa primavera?</div>
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Non faccio mai dei piani di lettura precisi, ma penso che andrò avanti con la serie della <b><i>Torre Nera</i></b> di <b>Stephen King</b> (sono a metà del secondo libro) e ho voglia di prendere in mano <b><i>In altre parole</i></b> di <b>Jhumpa Lahiri</b>, saggio sulla scrittura e sulla sua passione per la nostra lingua.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkdr991O0mBazBGFhXGZkTht3IWvFLhRhQ7IZ_7E5lY8B7BwXAA8x7nx4TMj-ds2KuU8uUheCAxeR5F3Fh0ruqjJByCPSHI7Ifnid1GdxFR7dUvveDykDOWsUQqQ3jObhYwToPtJXouzbY/s1600/jhumpa.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkdr991O0mBazBGFhXGZkTht3IWvFLhRhQ7IZ_7E5lY8B7BwXAA8x7nx4TMj-ds2KuU8uUheCAxeR5F3Fh0ruqjJByCPSHI7Ifnid1GdxFR7dUvveDykDOWsUQqQ3jObhYwToPtJXouzbY/s320/jhumpa.jpg" width="193" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxBEu7Rf7C3lueyOASfoicH6pSm1sjaA9Y6rRRHgeRTxMRCiEKrp5bUltwe2ZwLlXk1IBkp5F-zOkmiV9pPPe0528mQ-ldPgwVSoVRljaao3M5-x5qJ7Hphm57GT2Gr5WVNVirt0t9IfNX/s1600/book-review-the-dark-tower-3-the-waste-lands--L-yjCYaR.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; display: inline !important; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxBEu7Rf7C3lueyOASfoicH6pSm1sjaA9Y6rRRHgeRTxMRCiEKrp5bUltwe2ZwLlXk1IBkp5F-zOkmiV9pPPe0528mQ-ldPgwVSoVRljaao3M5-x5qJ7Hphm57GT2Gr5WVNVirt0t9IfNX/s320/book-review-the-dark-tower-3-the-waste-lands--L-yjCYaR.jpeg" width="198" /></a></div>
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9. <b>Gita fuori porta</b>: in quale libro ti piacerebbe fare una bella gita?</div>
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Forse tra i pomi fioriti dell'isola di Avalon, nella serie di <b>Marion Zimmer Bradley</b> o in qualunque romanzo ambientato in Giappone durante la fioritura dei fiori di ciliegio! In un romanzo di <b>Kawabata </b>magari, o <b>Natsume Soseki</b>...</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjX-P3n2lTBwkL-7O0DbFwdfnsum0jN57DJw_Q273ULpimO5eZfYO7PgT-QoffOCqjDtW0-SLKpkUN58X3kkN_XUbaz9MU2z9FhamGla8AXN6vcW5SUnF4yZmDBaApIuhR9Wcq5tjfPsAeV/s1600/Japan-Spring-Tours.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="291" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjX-P3n2lTBwkL-7O0DbFwdfnsum0jN57DJw_Q273ULpimO5eZfYO7PgT-QoffOCqjDtW0-SLKpkUN58X3kkN_XUbaz9MU2z9FhamGla8AXN6vcW5SUnF4yZmDBaApIuhR9Wcq5tjfPsAeV/s400/Japan-Spring-Tours.gif" width="400" /></a></div>
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10. <b>tag time!</b> Tocca a voi:</div>
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Valentina (<a href="http://readingoutlouder.blogspot.com/" target="_blank">Reading Out Louder</a>), Siannalyn (<a href="http://theroadtohellispavedwithbooks.blogspot.it/" target="_blank">The Road to Hell Is Paved With Books</a>), Rosa (<a href="http://bricioleparole.blogspot.com/" target="_blank">Briciole di Parole</a>), Cuore Zingaro (<a href="http://ilcuoreinunlibro.blogspot.it/p/blog-page.html" target="_blank">il cuore in un libro</a>), Katerina (<a href="http://agameoftardis.blogspot.com/" target="_blank">A Game of TARDIS</a>), Malitia (<a href="http://dustypagesinwonderland.blogspot.com/" target="_blank">Dusty Pages in Wonderland</a>), Eliza (<a href="http://labibliotecadieliza.blogspot.it/" target="_blank">La Biblioteca di Eliza</a>), Rowan (<a href="http://ombre-angeliche.blogspot.com/" target="_blank">Ombre Angeliche</a>), Ilenia (<a href="http://libridicristallo.blogspot.com/" target="_blank">Libri di Cristallo</a>), Valentina (<a href="http://readingoutlouder.blogspot.com/" target="_blank">Reading Out Louder</a>), Jerry (<a href="http://librinpantofole.blogspot.it/" target="_blank">Libri in Pantofole</a>)</div>
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e chiunque abbia voglia di mettere via il cappotto!</div>
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Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-37561793510491165312016-03-07T18:11:00.000+01:002016-03-07T18:48:52.904+01:00Recensione #10: The Nightingale - Kristin Hannah<div style="text-align: justify;">
Con le nebbie e la neve che ci ha sorpreso in questa prima settimana di marzo mi metto a recensire un romanzo finito un po' di tempo fa e che mi ha tenuto sveglia fino a tarda notte...</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2sbPk0THG-BaXhEC_gaMDRalddcjsRM0IGBdhxUMJiOjMxqwyEe0l4jdUrNQGIIgHo7UcMtaFJEcPcIpWRO0XQRq69tdt8JHueMkem4tnWg8o4pl6q0b8L8Ramb_5OGEww_VX7fh-fcci/s1600/nightingale.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: justify;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2sbPk0THG-BaXhEC_gaMDRalddcjsRM0IGBdhxUMJiOjMxqwyEe0l4jdUrNQGIIgHo7UcMtaFJEcPcIpWRO0XQRq69tdt8JHueMkem4tnWg8o4pl6q0b8L8Ramb_5OGEww_VX7fh-fcci/s1600/nightingale.jpg" /></a></div>
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Il romanzo in questione è <i><b>The Nightingale</b></i> di <b>Kristin Hannah </b>(2015), tradotto in italiano col titolo <i><b>L'Usignolo</b></i> e pubblicato da Mondadori a gennaio di quest'anno. (traduzione di Federica Garlaschelli)</div>
<div style="text-align: justify;">
Si tratta di un romanzo storico, vincitore del Goodreads Choice Award 2015 per la categoria 'Historical Fiction'.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'autrice californiana in patria ha un enorme successo come scrittrice di romanzi d'amore e a sfondo storico (le sue copertine dalle tinte pastello dicono tutto...), e ha trionfato nelle classifiche con questo dramma familiare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dico da subito che per questo romanzo servono un bel po' di fazzoletti e una calda bevanda coccolante, perché le lacrime non mancheranno... E lo dico da lettrice non particolarmente emotiva.</div>
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<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
In love we find out who we want to be.<br />
In war we find out who we are.</blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<br /></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Trama:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
La storia inizia negli anni '90 negli Stati Uniti e un'anziana narratrice si trova a fare i conti con un passato che aveva messo in soffitta (letteralmente). Il suo racconto ci porta a Carriveau, un paesino nella provincia francese, dalle parti di Lyon nel 1940. Vianne Mauriac, insegnante, vive una pacifica vita assieme a suo marito Antoine e sua figlia, dopo aver superato un difficile passato di abbandoni ed esser stata costretta a crescere e diventare grande molto prima del previsto. Ha un difficile e praticamente inesistente rapporto con la sorella minore Isabelle, una diciottenne ribelle e indipendente che ha passato l'infanzia a scappare dalle varie scuole in cui venne mandata. Ma siamo agli albori di una guerra che tutti temono e la vita di Vianne viene sconvolta quando suo marito viene spedito al fronte e Isabelle si rifugia da lei. Gli anni della guerra cambieranno le due sorelle radicalmente e le metteranno di fronte a delle scelte impossibili.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mentre la protettiva e timorosa Vianne aspetta il ritorno del marito e si sottomette ad ogni decisione impostale dall'esterno, fino ad accettare in casa un soldato nemico, Isabelle dichiara fin da subito che non resterà con le mani in mano e difenderà la sua nazione dall'invasione nazista a qualunque costo. La coraggiosa ragazza non ci penserà due volte ad unirsi alla resistenza e a mettere in pericolo la propria vita, e non solo, per la causa francese. </div>
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<br /></div>
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<span style="font-size: large;">Cosa ne penso:</span></div>
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Come dicevo prima, questo libro mi ha tenuta incollata alle pagine e l'ho terminato in una lunga nottata perché non riuscivo a dormire senza sapere come andava a finire. Ma ammetto anche, che è stato un piacere terminare la lettura e tornare al presente...</div>
<div style="text-align: justify;">
Per quanto sapessi già a cosa andavo incontro leggendo una storia ambientata in questo contesto storico, il dolore e il male che ci possono essere in questo mondo non finiscono mai di stupirmi e arrivo impreparata a certe scene, incredibili e purtroppo molto realistiche. Non mi è possibile mettermi nei panni di chi ha vissuto le atrocità e le barbarie della seconda guerra mondiale e una parte di me ne è egoisticamente contenta. Ho sofferto molto assieme a queste due donne spettacolari e a ogni pagina mi sentivo scendere sempre di più in un abisso dal quale solo la mia conoscenza della storia mi salvava. Avrei voluto comunicare con Vianne e Isabelle, per dire loro che la guerra sarebbe durata a lungo, sarebbe stata terribile, ma che sarebbe anche finita prima o poi. </div>
<div style="text-align: justify;">
Kristin Hannah non ci risparmia nulla, gli orrori della guerra e la disperazione percepita sono ovunque, ma si concentra anche su degli aspetti apparentemente minori, ma vitali in una vita di provincia: la solidarietà con i compaesani che viene messa alla prova e infine distrutta dall'arrivo in paese dei tedeschi. La sfiducia totale nel prossimo che il loro sistema di spionaggio è riuscito a compiere, ma al contempo il coraggio e l'altruismo che sono riusciti a brillare nell'oscurità. </div>
<div style="text-align: justify;">
La trama viene sviluppata in maniera molto avvincente e spesso imprevedibile da parte dell'autrice, ma lo stile di scrittura non mi ha fatto impazzire. Troppo descrittiva in momenti superflui (non mi interessa conoscere ogni singolo quadretto e vasetto presenti nel soggiorno di Vianne), tende spesso a entrare nella mente dei suoi personaggi e a offrirci i loro pensieri, confezionati come un melodramma, abusando un po' troppo delle domande retoriche. Capisco però che questo stile è affine al genere letterario al quale appartiene questo romanzo e al quale io non sono particolarmente avvezza. Ma le passioni e i sentimenti che la Hannah è riuscita a trasmettere sarebbero stati possibili anche senza queste intrusioni costanti nell'intimità dei pensieri di Vianne e Isabelle.</div>
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<br /></div>
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Consigliato a chi ama leggere storie di donne complesse e sfacettate, di guerra e orgoglio patriottico, di forza d'animo e naturalmente d'amore, capace di imprese impossibili.</div>
Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-61407461708968529602016-01-29T21:25:00.002+01:002016-03-07T18:16:53.677+01:00Recensione #09: The Day of the Triffids - John WyndhamOggi parliamo della fine del mondo.<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Più o meno. Il romanzo in questione è un cosiddetto 'post-apocalittico', racconta quindi la fine del mondo civilizzato e la sopravvivenza di un gruppo di persone in un ambiente completamente diverso da quello al quale erano abituati.<br />
Questa bella edizione inoltre (Penguin Modern Classics) viene direttamente dal Regno Unito!</div>
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<br /></div>
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<b>John Wyndham</b> scrive questa storia (che in Italia è uscita con il nome di '<i>Il giorno dei trifidi</i>', edito da Fanucci, nella collana Immaginario Solaria), nel 1951. L'ambientazione è Londra, in piena guerra fredda. </div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpvvbO0fp9VZdi6dH6vdP0VD3AA2h4gOn_M2w9y-U7Q8Zfn4WOLE_5LP61t8dZT-mfof_77QrN2npjZ-audZZ8wyyeZzNCaTXz0j5HHlhkbTmhs5cuszMg465yHr9nNj2f_FTgv8WWR6Kp/s1600/triffids.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpvvbO0fp9VZdi6dH6vdP0VD3AA2h4gOn_M2w9y-U7Q8Zfn4WOLE_5LP61t8dZT-mfof_77QrN2npjZ-audZZ8wyyeZzNCaTXz0j5HHlhkbTmhs5cuszMg465yHr9nNj2f_FTgv8WWR6Kp/s320/triffids.jpg" width="208" /></a></div>
<b>Trama</b>:</div>
<div style="text-align: justify;">
Bill Masen si sveglia una mattina in ospedale, con le bende agli occhi a causa di un'infezione, e capisce subito che qualcosa non va. Il silenzio che lo circonda, come dice lui, è 'da domenica, non da mercoledì'. Nessun infermiere viene a portargli la colazione e soprattutto a togliergli le bende, come previsto. In strada non si sente nessun rumore di macchine o persone. Cominciamo male.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cos'è successo mentre Bill era in ospedale bendato? La terra ha assistito alla pioggia di meteoriti più spettacolare della storia. Tutti sono corsi in strada a vederla. Tranne Bill.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma quando Bill trova il coraggio di togliersi le bende da solo, scopre con orrore che tutte le persone che incontra sono diventate cieche. Da un giorno all'altro. E di conseguenza il mondo si è fermato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma cosa sono i trifidi? E cosa c'entrano in questo scenario già abbastanza drammatico?</div>
<div style="text-align: justify;">
Alcuni anni prima dell'accaduto i russi scoprono una nuova specie di pianta, che cresce molto facilmente, in qualsiasi territorio e dalla quale si ricava un olio molto economico. Viene progettata l'esportazione della pianta all'estero, ma uno degli aerei che ne trasporta i semi subisce un incidente e precipita. I semi che trasportava si liberano nel vento...</div>
<div style="text-align: justify;">
Il piccolo Bill scopre una pianta nuova nel giardino di casa, dal fusto molto alto e con uno strano pungiglione. Mentre al mondo si moltiplicano le apparizioni di queste piante, chiamate trifidi, si scoprono due caratteristiche molto particolari: 1. la pianta è carnivora e usa il suo pungiglione per avvelenare le proprie vittime</div>
<div style="text-align: justify;">
2. la pianta cammina.</div>
<div style="text-align: justify;">
Anzichè debellare subito questa pianta, viene coltivata e tenuta sotto controllo, nei giardini pubblici, allo zoo... Tutti ne vogliono una. E Bill, ormai diventato grande, si dedica alla coltivazione e allo studio dei trifidi, divenuti una passione. Ma un suo collega un giorno gli confida un pensiero che non lo abbandonerà più e che si rivelerà profetico: "I trifidi sono molto intelligenti, l'unica svantaggio che hanno nei nostri confronti è la vista. In una gara tra un uomo cieco e un trifide non ho dubbi su chi vincerebbe..."</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La storia si sviluppa da questo punto come un romanzo di sopravvivenza in un mondo allo sbaraglio, in cui le piante si trovano improvvisamente in vantaggio. Riuscirà Bill a sopravvivere e a rifarsi una vita? E come si fa a ricostruire una società partendo da zero?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<b>Cosa ne penso</b>:</div>
<div style="text-align: justify;">
La trama e l'ambientazione di questa storia sono molto coinvolgenti e avvincenti. Ma oltre all'avventura, alle inventive necessarie per la sopravvivenza, Wyndham si dedica molto anche alla solitudine e alle relazioni interpersonali che si sviluppano. Bill scopre presto di non essere l'unico vedente in un mondo di ciechi, ma il divario tra i due gruppi è notevole e viene vissuto in maniera molto diversa da ognuno. La questione che si pongono i vedenti è quale sia la cosa più umana da fare: aiutare chi non ce la può fare da solo o abbandonare i non vedenti al loro destino, già segnato e non prolungare una sopravvivenza che non può durare. Egoismo o altruismo. </div>
<div style="text-align: justify;">
L'aspetto sociale di questa storia è probabilmente quello che colpisce di più, perchè è molto facile immedesimarsi con i protagonisti e capire i loro dilemmi. I sopravvissuti cercano di ricostruire un mondo non ancora in macerie, ma che loro già vedono come tale e hanno il difficile compito di decidere che tipo di società vogliono mettere in piedi. Una scelta mai facile. </div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Consiglio questo libro agli amanti del genere, a chi vuole scoprire le radici degli odierni romanzi distopici e post-apocalittici, a chi adora l'ambientazione anni '50. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-9012470357354359992016-01-21T19:29:00.000+01:002016-01-21T19:29:21.670+01:00Short Stories #01 - Straight Fiction di Martin Amis<div style="text-align: justify;">
Vorrei iniziare a parlare di un genere letterario che ho iniziato ad approfondire negli ultimi anni, ovvero i racconti, o short stories. I racconti, a differenza dei romanzi, permettono un respiro di lettura molto diverso e possono narrare delle storie o degli scorci di storie, con una strutturazione molto diversa. Trovo che siano un ottimo luogo dove partire per scoprire autori e autrici nuovi, perchè ci si prende il tempo di leggere con maggiore attenzione ogni frase e parola scelte per narrare la vicenda e si è in grado di apprezzare molto meglio lo stile dell'autore, la sua scelta lessicale, i suoi focus.</div>
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Qui parlerò quindi dell'ultimo racconto che ho letto, <i><b>Straight Fiction</b></i>, dell'inglese <b>Martin Amis</b>. Ho trovato questo racconto nelle edizioni con testo originale a fronte usciti con La Repubblica l'anno scorso.</div>
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Martin Amis, figlio del celebre scrittore <b>Kingsley Amis</b>, scrive dagli anni '70 (del 1973 è <i><b>The Rachel Papers</b></i>, il suo romanzo d'esordio) e viene considerato uno dei maggiori autori contemporanei sperimentali e dissacranti.</div>
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Il racconto in questione è tratto dalla raccolta <b><i>Heavy Water and Other Stories </i></b>del 1983 (in italiano <b><i>Cattive Acque</i></b>, ed. Einaudi, 2000), e presenta a fronte anche la traduzione di Massimo Bocchiola.</div>
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Questa storia propone al lettore un mondo capovolto, un mondo in cui l'omosessualità è la norma, e l'eterosessualità viene vissuta come stile di vita alternativo, innaturale e bizzarro. Questa visione viene giustificata dall'idea che l'animale in natura preferisce l'altro sesso, per la riproduzione della specie, l'uomo invece è superiore allo stato di natura e quindi preferisce il proprio sesso, mentre la riproduzione della specie avviene soltanto in laboratorio.</div>
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Cleve, l'io narrante della storia, vive una vita molto comune, tra i compagni che cambia continuamente e le infinite sessioni di body-building in palestra e la lettura. Finchè un giorno non incontra Cressida, appassionata di letteratura quanto lui, ma attivista etero. L'amicizia tra i due dovrà superare non pochi ostacoli, come la gravidanza di Cressida e porterà il protagonista a riconsiderare molti aspetti della sua vita.</div>
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La storia è naturalmente soltanto una scusa per parlare di stereotipi. Cleve e i suoi fidanzati (Orv, Irv, Grove... altro non sono che varianti dello stesso Cleve) sono stereotipi viventi, fanno bodybuilding, prestano un'eccessiva attenzione a quello che mangiano, si vestono da poliziotti.. incarnano insomma l'idea anni '80 degli omosessuali britannici. I due etero della vicenda invece, Cressida e John, non hanno nulla di identificabile, nessun segno distintivo, abbigliamento d'appartenenza. Banali. Forse il messaggio che Amis vuole mandare è quanto "l'altro" rappresentato qui, non sia poi così bizzarro, così diverso. Qualunque sia il punto di vista dal quale si guarda. </div>
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L'elemento preponderante della storia e il legante tra Cleve e Cressida è la letteratura. La quale subisce anch'essa un'inversione d'orientamento. <i><b>Pride and Prejudice</b></i> diventa un classico della letteratura normata, la storia d'amore tra Elisabeth Bennet e Charlotte Lukas dunque e Oscar Wilde viene rivelato a Cleve come un palese scrittore 'etero'. </div>
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Il gioco d'inversione della norma segue la sempre maggiore consapevolezza di Cleve della presenza attorno a se di elementi 'straight', d'apprima vissuta con incertezza, poi difesa strenuamente dal disprezzo crescente dei suoi ragazzi. L'abbandono della "retta" linea (ah no, il contrario) avverrà di conseguenza. </div>
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L'ironia della storia è sottile e funziona solo invertendo nuovamente le parti, comprendendo che non è un orientamento rispetto all'altro che viene ridicolizzato, ma la percezione che di essi si può avere.</div>
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<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
"Jesus, is nothing sacred? Christ, where do they get off calling themselves <i>straight</i>? They take a fine old English word and fuck it up for the rest of us."</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
"It's a word we use a lot. I keep noticing it. Straight and narrow."</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
it. "Dio Santo, ma non c'è più niente di sacro? E poi Cristo, questo fatto che chiamano se stessi 'naturali'? Ci rubano una sana vecchia parola inglese e ce la inculano senza ritegno."</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
"E' una parola che usiamo così spesso. Continuo a inciamparci. Talento naturale."</blockquote>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: x-small;">(pp. 26 e 27) </span></div>
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</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
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Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-53217681531661736482016-01-13T22:14:00.000+01:002016-01-13T22:17:34.599+01:00Recensione #08 Guanciale d'erba - Natsume Soseki<div style="text-align: justify;">
Questo romanzo è adatto a chi ha voglia di prendersi una bella pausa dallo stress quotidiano della città e del 21° secolo. Il respiro rallenta e già dopo alcune pagine ti senti meglio. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNia73cjIh08sT9TtibmwoAMTPiRWrXsJ5ODufbCxovXYIY0lgy5b9GDcWgpuhygCquvmbroVu4UIWTiA_XRkqLmvRNOpmMOOOSm_g5jrCOWzLm51S7EM3CXBIVlP1m4NYsZs9eykBTLss/s1600/soseki.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: justify;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNia73cjIh08sT9TtibmwoAMTPiRWrXsJ5ODufbCxovXYIY0lgy5b9GDcWgpuhygCquvmbroVu4UIWTiA_XRkqLmvRNOpmMOOOSm_g5jrCOWzLm51S7EM3CXBIVlP1m4NYsZs9eykBTLss/s1600/soseki.jpg" /></a><br />
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Titolo originale: 草枕 Kusamakura</div>
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<div style="text-align: justify;">
anno di pubblicazione: 1906</div>
<div style="text-align: justify;">
traduzione italiana: Lydia Origlia</div>
<div style="text-align: justify;">
casa editrice: Neri Pozza</div>
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Il 'romanzo' parla di un giovane pittore, o meglio un artista nel profondo, un poeta nell'anima, che decide di passare alcune notti in una casa da tè in mezzo alle montagne giapponesi, lontano da tutto e da tutti. Il pittore, l'io narrante della storia, spera di trovare qui l'ispirazione per dipingere, ma viene costantemente distratto dalle persone che incontra e dalle storie che gli vengono narrate. Da tipica tradizione giapponese queste storie parlando di fantasmi e pallide ragazze in kimono che fluttuano nella campagna. Ma la forza della storia a dir la verità, non sta nella trama. Quest'ultima è quasi assente. Il protagonista ha delle interessanti conversazioni con eccentriche signore, barbieri dal dubbio talento e vivaci monaci zen, ma tutti questi discorsi non portano molto lontano. Ciò che si può davvero apprezzare, sono i pensieri di questo artista, il mondo che viene ritratto attraverso i suoi occhi. Potrei definire questo libro una poesia in prosa, un estetico piacere musicale per le nostre orecchie. La calma e la tranquillità che riesce a trasmettere Soseki rendono la lettura di questa storia una rilassante meditazione zen.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
Siedo solitario in un fitto bosco di bambù<br />
suono l'arpa e modulo una canzone.<br />
Folto è il bosco e non vi è ombra di uomo<br />
(solo) la fulgida luna viene a illuminarmi.</blockquote>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: x-small;"> <span style="text-align: justify;">(p. 13, traduzione di una poesia di Wang Wei, poeta cinese, 699-759 d.C.)</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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Il romanzo viene, comprensibilmente paragonato a Walden di Thoreau (che ammetto di non aver letto, ma capisco bene il paragone), con l'aggiunta però di una fascinazione esotica data dall'ambientazione. Troviamo anche numerosi poesie giapponesi del '600 e '700 e riferimenti all'arte occidentale, in particolare ai romantici e preraffaelliti inglesi. Molti i pensieri sull'arte, il suo scopo (estetico per il protagonista) e la superiorità della natura rispetto alla civiltà. La natura per Soseki non sarà buona, è spesso crudele, ma non guarda in faccia nessuno, non fa distinzioni, è equa. </div>
<div style="text-align: justify;">
Alla fine, l'eco della guerra russo-giapponese si farà sentire, anche se solo lontanamente, nel lontanto paesino in mezzo alle montagne, un chiaro segno per il pittore che è ora di tornare in città, che non si può dimenticare il mondo, perchè il mondo prima o poi ci raggiungerà.</div>
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Bellissimo l'italiano di Lydia Origlia:</div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
"Se dipanassi il filo delle lacrime del vecchio troverei che si assottiglia sempre più fino alle lacrime. Ma è un uomo e non si lascia indurre a mostrarle."<span style="font-size: x-small;"> (p.166)</span></blockquote>
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Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-57837524776557421562016-01-04T14:33:00.001+01:002016-01-04T14:34:08.287+01:00Nuovi inquilini #03 Natale 2015<div style="text-align: justify;">
Quest'anno Babbo Natale è stato molto attento ai miei desideri letterari e mi ha portato un bel numero di libri che ho già felicemente sistemato nella mia libreria.</div>
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- <b><i>The Nightingale</i></b> (<b>Kristin Hannah</b>): Questo regalo è stato giustificato con un 'me l'ha detto Goodreads!' Romanzo storico ambientato in Francia durante la seconda guerra mondiale. Non voglio sapere altro. La copertina è molto bella.</div>
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- <b><i> La ragazza dello Sputnik </i></b>(<b>Haruki Murakami</b>): Chi mi conosce sa che Murakami con me è sempre una certezza, soprattutto se regalato nelle nuove edizioni tascabili Einaudi. Di questo in particolare ho sentito pareri discordanti, ma non importa, vorrei leggere qualsiasi cosa scrive...<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdUHW1Ct8aA33uWwgcLdNdkGtmkF9rs-db_W2czaHFXQi1cKtSWRPJe6OAhgAzqC0ej06JaOsKuIRZIfvwIvPq-2bePw9jxiq7v-CsFY_JQelfKsi-y1Rn-vB6dc7kvHVqT-q1nveGEtvt/s1600/412ANE3iTCL._SX324_BO1%252C204%252C203%252C200_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; display: inline !important; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdUHW1Ct8aA33uWwgcLdNdkGtmkF9rs-db_W2czaHFXQi1cKtSWRPJe6OAhgAzqC0ej06JaOsKuIRZIfvwIvPq-2bePw9jxiq7v-CsFY_JQelfKsi-y1Rn-vB6dc7kvHVqT-q1nveGEtvt/s320/412ANE3iTCL._SX324_BO1%252C204%252C203%252C200_.jpg" width="208" /></a></div>
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- <b><i>Underground</i></b> (<b>Haruki Murakami</b>): Lo stesso discorso vale per questo libro. Ma questo ci tenevo davvero molto ad averlo e leggerlo. Murakami si confronta con una delle tragedie di maggiore impatto degli anni '90 in Giappone, l'attentato al gas Sarin nella metropolitana di Tokyo. Non sarà certo una passeggiata...</div>
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-<b><i> Harper Lee Boxset</i></b>: Questo cofanetto contiene i due romanzi di <b>Harper Lee </b>(<b><i>To Kill A Mockingbird</i></b>, recensione qui e <b><i>Go Set A Watchman</i></b>), in edizione rilegata con copertina originale. Così potrò rileggere TKAM e finalmente addentrarmi nel romanzo più atteso dell'anno scorso. I timori non sono pochi, viste le recensioni di quest'ultimo, ma è una lettura alla quale non posso proprio sottrarmi!</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjVluKY14lt_BGagT9tK4HGLlx8xkfdym5deUMbWIWrYzqgEYuFZoVsScPkTSqvF5o7F1UnQ5XEKs5mkkVVMsho5_0CyP0dZnNAo4JA-FehqFoinsZYYbg0cs53IHfEyYWCuEM0km38TPr/s1600/harperbooks.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjVluKY14lt_BGagT9tK4HGLlx8xkfdym5deUMbWIWrYzqgEYuFZoVsScPkTSqvF5o7F1UnQ5XEKs5mkkVVMsho5_0CyP0dZnNAo4JA-FehqFoinsZYYbg0cs53IHfEyYWCuEM0km38TPr/s320/harperbooks.jpg" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqOTUnu7RyfXo58lzu-jjDMkOwGL8GQw-wedBKeosxBKZ19nkS5J4CYMQ_DMxXsPa2UI1yKzojaS4kf3GaiSBHOX8vax27vYfqYG8QLa2Nl5wI9G8mFwg3DucdSI_K1i0nygrSpTzjd_EH/s1600/Shakespeare_SW.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqOTUnu7RyfXo58lzu-jjDMkOwGL8GQw-wedBKeosxBKZ19nkS5J4CYMQ_DMxXsPa2UI1yKzojaS4kf3GaiSBHOX8vax27vYfqYG8QLa2Nl5wI9G8mFwg3DucdSI_K1i0nygrSpTzjd_EH/s400/Shakespeare_SW.jpg" width="262" /></a><br />
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- <b><i>William Shakespeare's Star Wars </i></b>(<b>Ian Doescher</b>): Il libro è esattamente quello che promette di essere, ovvero Guerre Stellari, Una Nuova Speranza, come se l'avesse scritto il bardo nel '600. Quindi, un'opera teatrale, con tanto di atti, dramatis personae, il coro e soliloqui. Impagabili i 'dialoghi' con R2D2...</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixEKumIjPj0Pd_8Vw20N-TYyUZMGNtL9UOwwrF2mwZ7vGh9qYJ409I4T16O8Adtx2Owf9iKM3Po_wIeI1iSPBWNZMsyvpTMO16U8Ekmo7cVlX8uX_dLdxzkkyKJwixp96UOE-5sNOC9ivc/s1600/o-SHAKESPEARE-STAR-WARS-facebook.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixEKumIjPj0Pd_8Vw20N-TYyUZMGNtL9UOwwrF2mwZ7vGh9qYJ409I4T16O8Adtx2Owf9iKM3Po_wIeI1iSPBWNZMsyvpTMO16U8Ekmo7cVlX8uX_dLdxzkkyKJwixp96UOE-5sNOC9ivc/s400/o-SHAKESPEARE-STAR-WARS-facebook.jpg" width="400" /></a><br />
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Bene, ora serve solo molto tempo libero per leggere tutto con calma. :)<br />
<br />Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-73342573445763095862015-12-31T17:50:00.002+01:002015-12-31T17:50:41.123+01:00Bilancio di lettura del 2015<div style="text-align: justify;">
L'anno si sta ormai concludendo e quindi è tempo di bilanci (e non di bilancia, decisamente). </div>
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Secondo Goodreads quest'anno ho letto un totale di 148 libri, che non sono pochi, ma moltissimi di questi erano libri molto brevi. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEw88TybqsOLsiQDZi0DAWy4SyYGQFdgOSZ6cpSUpq9dycdce-CxYrofQff_lJscnfW75faHZ8b85cxgyxDluZ7lszrNeB5b8hG6xPrOlFteaIHBcpSiH9N4mQ66ON7WqN4k5jo32_RC9b/s1600/goodreads+year+in+books.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="332" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEw88TybqsOLsiQDZi0DAWy4SyYGQFdgOSZ6cpSUpq9dycdce-CxYrofQff_lJscnfW75faHZ8b85cxgyxDluZ7lszrNeB5b8hG6xPrOlFteaIHBcpSiH9N4mQ66ON7WqN4k5jo32_RC9b/s400/goodreads+year+in+books.jpg" width="400" /></a></div>
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Come prima cosa direi di partire dai <b>libri peggiori</b> che ho letto quest'anno, e per fortuna non sono molti:</div>
<div style="text-align: justify;">
Abbiamo innanzitutto il già recensito <b><i>Branchie </i></b>di<b> Niccolò Ammaniti </b>(recensione <a href="http://memoriedinchiostro.blogspot.it/2015/10/recensione-06-branchie-niccolo-ammaniti.html" target="_blank">qui</a>)<b>, </b>amara delusione preannunciata in parte dalle recensioni non proprio positive. Non mi sono piaciuti nè la scrittura, nè la trama e neanche i personaggi... </div>
<div style="text-align: justify;">
Altro libro che non ho apprezzato è stato purtroppo un romanzo di un'autrice che leggo sempre volentieri, ovvero <b>Banana Yoshimoto</b> con il suo <b><i>Il dolore, le ombre, la magia</i></b>. Si tratta del secondo volume di una trilogia incentrata sul personaggio di Yoshie, e che segue <b><i>Andromeda Heights</i></b>, che invece non mi era dispiaciuto. Con questo volume ho perso ogni interesse per la storia e soprattutto la protagonista, che trovo noiosa e lamentosa all'inverosimile. </div>
<div style="text-align: justify;">
Infine, l'ultimo libro pessimo dell'anno è stato <b><i>Storm Front</i></b> di <b>Jim Butcher</b>, primo volume della lunghissima saga del mago-detective Harry Dresden. Forse non sono un'amante del genere paranormale. Forse non amo particolarmente i thriller. Forse questo libro non è davvero un granché. Noioso e con un protagonista piatto e stereotipato, non ho di certo voglia di leggere gli altri volumi della serie...</div>
<div style="text-align: justify;">
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Come indica l'immagine di sopra, il 'libro' più breve dell'anno è stato il secondo graphic novel di <b>Zerocalcare </b>uscito per Internazionale, intitolato <b><i>Ferro e Piume: Cronache di un pomeriggio in Rojava sulla strada per Kobane</i></b>. Custodisco entrambi i volumi del giornale come pietre preziose nella mia libreria e sono molto contenta di non essermeli fatti sfuggire! Quest'anno ho scoperto (con molto ritardo) questo grandioso fumettista e blogger e sto cercando di leggere qualsiasi cosa abbia mai disegnato! Queste due storie poi, che parlano dei combattenti di Kobane, combinano ironia e intelligenza con una tematica molto attuale e riescono ad essere anche molto informative. </div>
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Il libro più lungo dell'anno invece è stato <b><i>Different Seasons </i></b>(Stagioni diverse) di <b>Stephen King</b>. Questa raccolta di racconti lunghi e a tematiche molto diverse tra loro, mi ha coinvolto molto. Il racconto più noto è sicuramente <b><i>Rita Hayworth and the Shawshank Redemption</i></b>, dal quale è stato tratto il noto film con Tim Robbins e Morgan Freeman (Le ali della libertà). Il racconto è ambientato in una prigione federale statunitense e narra le vicende di due galeotti e la loro vita in carcere. Ma il racconto che mi ha colpito di più è stato il secondo, <i style="font-weight: bold;">The Apt Pupil, </i>che racconta il legame morboso e malato tra un ragazzino e un ex-nazista negli anni '60. Vi farà pena il nazista...</div>
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<br /></div>
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Ora parliamo dei libri belli, ma belli, ma belli:</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Classici:</b></div>
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L'anno è iniziato con un romanzo che mi ha fulminato e mi è rimasto appresso: <b><i>Schachnovelle </i></b>(La novella degli scacchi) di <b>Stefan Zweig</b>. Meraviglioso e terribile. Comprensibile anche per chi di scacchi non ci capisce molto (tipo me), e con un vago sentore di <b><i>Novecento </i></b>di <b>Baricco</b>. Romanzo psicologico raffinato, scritto in piena seconda guerra mondiale. Da non perdere!</div>
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Ho recuperato alcune letture obbligatorie quest'anno, come <b>Pirandello </b>(abbiamo un rapporto difficile) e <b>Italo Svevo</b>, la cui <b><i>Coscienza di Zeno</i></b> mi è piaciuto molto. Sarà che non l'ho letto a scuola... Ma soprattutto ho finalmente letto <b><i>To Kill A Mockingbird</i></b> (Il buio oltre la siepe), <b>Harper Lee</b>. In attesa che uscisse l'attesissimo seguito ho recuperato questo super-classico della letteratura statunitense, che ha stregato generazioni di lettori. Ci si affeziona molto ai personaggi e si vive con loro tutte le tappe del processo che cambierà la loro vita. Unico caso in cui ami un avvocato...</div>
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<b>Contemporanei</b>:</div>
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Qua è molto più difficile fare una scelta. Allora...</div>
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<b>Jumpa Lahiri</b>, <b><i>Unaccostumed Earth</i></b> (Una nuova terra): raccolta di racconti di quest'autrice di origine bengalese, ricca di atmosfere ed emozioni complesse. Ideale per chi come me ama leggere di background multi-culturali.</div>
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Di <b>Kazuo Ishiguro</b> parlo sempre. <a href="http://memoriedinchiostro.blogspot.it/2015/09/recensione-05-when-we-were-orphans.html" target="_blank">Qui </a>la recensione di <i style="font-weight: bold;">When We Were Oprhans </i>(Quando eravamo orfani) lettura molto apprezzata di quest'anno.</div>
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Non posso non citare l'amatissimo <b><i>Accabadora</i></b> di <b>Michela Murgia</b>, che per mia somma fortuna possiedo corredato di autografo. ;) Penso proprio che lo rileggerò l'anno prossimo, da quanto me lo sono gustata. Quando si dice 'un libro scritto bene'!!</div>
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E infine ho letto e molto molto gradito <b><i>Der Vorleser</i></b> (Ad alta voce) di<b> Bernard Schlink</b>. Un romanzo con una tematica difficile e controversa, che parla d'amore e di orgoglio e testimonia il passaggio all'età adulta di un ragazzo con un legame molto complesso. Il film che ne è stato tratto con Kate Winslet è sublime.</div>
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<b>Fantasy:</b></div>
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<b>Neil Gaiman</b>: <b><i>Anansi Boys</i></b> (I figli di Anansi). Romanzone divorato in pochi giorni e un lungo viaggio in treno. Storia di fratelli e dei, furberie e menzogne, trucchetti da quattro soldi e magia vera. Bellissimo.</div>
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<b>Terry Pratchett</b>: <b><i>Mort </i></b>(Morty l'apprendista). Ho letto molti volumi della saga Mondo Disco quest'anno, ma alcuni mi hanno lasciato perplessa o mi hanno un poco annoiata. Non è questo il caso. Il ciclo di Morte è quello che preferisco e il suo modo di parlare mi fa piegare in due dalle risate. Qui si parla del suo apprendista e delle sue difficoltà con il lavoro di 'mietitore'...</div>
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<b>Fantascienza e distopie:</b></div>
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Ho finalmente letto la notissima saga di <b><i>Hunger Games</i></b>, di <b>Suzanne Collins</b>. Serie molto interessante, ricca di sorprese e che parla dei retroscena di una rivolta e il prezzo che essa spesso porta a pagare. Meno banale di quello che si potrebbe pensare visto come se ne parla. </div>
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Di altro calibro sicuramente è <b><i>The Handmaid's Tale</i></b> (Il racconto dell'ancella) di<b> Margaret Atwood</b>. Distopico femminista canadese, questo romanzo parla di un drammatico futuro in cui le donne non sono più fertili. Le poche che lo sono vengono costrette a una vita disumana. Futuristico e medievale assieme. </div>
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E infine <b><i>Station Eleven</i></b> di <b>Emily St.John Mandel</b>. Romanzo post-apocalittico che segue i giri di una compagnia teatrale itinerante che porta Shakespeare tra i piccoli agglomerati di persone rimaste negli Stati Uniti. </div>
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Potrei parlare di molti altri libri, ma per quest'anno mi fermo qui. Spero in un 2016 altrettanto ricco e vario, con nuovi autori e autrici, nuovi generi e scoperte. Non ho buoni propositi di lettura, seguirò l'ispirazione del momento. L'anno comunque inizierà con i due libri che mi porto appresso dal 2015: <b>Emily Brontë</b> - <b><i>Wuthering Heights</i></b> (Cime tempestose), in rilettura e <b>Virginia Woolf</b> - <b><i> A Room of One's Own</i></b> (Una camera tutta per sè).</div>
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Buon anno!</div>
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<br />Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-57913073945482219972015-12-18T23:32:00.000+01:002015-12-19T08:29:14.991+01:00Santa Claus Book Tag<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFNIieCkJDJCbEuaFas4o2MLvegEdf1lE0F-b0Owt6-1P4TNtXOX14pD5L0UAESZAk72klUxZxeN0a_jMf6pU0W6xLFn2UNryyzRFYouiz08YRSiY4zwOH6feuwrp41VbHVa6CjA0kvs5p/s1600/biscotti-natalizi-bassa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFNIieCkJDJCbEuaFas4o2MLvegEdf1lE0F-b0Owt6-1P4TNtXOX14pD5L0UAESZAk72klUxZxeN0a_jMf6pU0W6xLFn2UNryyzRFYouiz08YRSiY4zwOH6feuwrp41VbHVa6CjA0kvs5p/s400/biscotti-natalizi-bassa.jpg" width="400" /></a></div>
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Come l'anno scorso in periodo natalizio escono i tag più simpatici e coccolosi dell'anno. Questo viene dal blog di Selina <a href="http://ombre-angeliche.blogspot.it/2015/12/santa-claus-book-tag.html" target="_blank">Ombre Angeliche</a> ed è stato creato da Serena (<a href="http://libriecreazioniamano.blogspot.ch/2015/12/santa-claus-book-tag.html" target="_blank">Libri e molto altro</a>) e dal blog <a href="http://sognatriceinterrotta.blogspot.it/2015/12/santa-claus-book-tag.html" target="_blank">Sognatrice Interrotta</a>, ed era proprio irresistibile...</div>
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<b><span style="font-size: large;"><br /></span></b></div>
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<b><span style="font-size: large;">Cioccolata Calda </span></b></div>
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<u>Coccole: un libro che ti sei concessa e/o di cui avevi bisogno</u></div>
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Non mi è molto chiaro cosa implica questa domanda, che di solito NON mi concedo un libro?? Citerò allora un libro che ho letto di recente e che ho trovato molto caldo e 'irresistibile scioglievolezza' (per citare un famoso cioccolatino).</div>
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Parliamo della <i><b>Ballata di Natale</b></i> di <b>Charles Dickens</b>, il classico di Natale per eccellenza che ho letto settimana scorsa per la prima volta in vita mia. Mi sono proprio gustata le descrizioni di scenette famigliari nei Natali di metà Ottocento a Londra e ho anche apprezzato il messaggio di bontà d'animo, carità e rispetto per le feste che il racconto emana, non trovandolo, come temevo, troppo sdolcinato e melodrammatico. </div>
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<b><span style="font-size: large;">Albero di Natale</span></b></div>
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<u>Gli addobbi non possono mancare: un libro che devi assolutamente avere nella tua libreria</u></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMl20nXljySadOrtOS-w4Wloxg9cFGz1eF9mqsmiMVe1ywEyZ5-hajmwvEUrlKWenRxKRcnymjQtwzV_b5fcpyGiMN-aDdEH1J129T5zTfjX1Pm64kCmkqKRVa6VCityG6ylsBrSeh454j/s1600/persepolis-c-sony-pictures-classics_0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="140" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMl20nXljySadOrtOS-w4Wloxg9cFGz1eF9mqsmiMVe1ywEyZ5-hajmwvEUrlKWenRxKRcnymjQtwzV_b5fcpyGiMN-aDdEH1J129T5zTfjX1Pm64kCmkqKRVa6VCityG6ylsBrSeh454j/s320/persepolis-c-sony-pictures-classics_0.jpg" width="320" /></a></div>
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Un libro che ancora, vergognosamente, manca dalla mia libreria è il mitico <b><i>Persepolis </i></b>di <b>Marjane Satrapi</b>. Per chi non lo conoscesse, si tratta della storia dell'infanzia dell'autrice, narrata in chiave di fumetto, che è nata e cresciuta nell'Iran degli anni '70, in piena rivoluzione. Si tratta quindi di un libro a tratti divertente, drammatico, istruttivo e di forte ispirazione e la giovane protagonista è un personaggio da non perdersi. Ne hanno anche tratto una versione cinematografica, alcuni anni fa. Dovrei veramente averlo, visto che possiedo altri due volumi della stessa autrice. Prima o poi...</div>
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<b><span style="font-size: large;"><br /></span></b></div>
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<b><span style="font-size: large;">Babbo Natale</span></b></div>
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<u>E' la mattina di Natale: il più bel libro che ti è stato regalato</u></div>
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Come si fa a sceglierne uno solo? Negli anni ho ricevuto così tanti libri meravigliosi, che è quasi un delitto citarne uno e mettere da parte tutti gli altri... Parlerò allora di un altro fumetto, o graphic novel, che ricevetti alcuni anni fa da un caro amico. Si tratta dell'insuperabile <b><i>L'Approdo </i></b>di <b>Shaun Tan</b>. Questo libro racconta una storia universale e più attuale che mai: la storia di un immigrato. Ma la cosa più bella è che questo libro non contiene neanche una parola, ma solo una lunga serie di tavole ad acquarelli spettacolari. Ne devo riportare almeno una.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiKfrbOG9rzIUzL3mRZFuWnxwvKY-talpXt3eIfuzduNmt3FIi4VrjBVRE4kdaY4EaF0_5fVBVxEkl8yTIl_FljU-mzFkJim8gteFu-OGLZDD5r6EIPUROCRmPhOonGCEaOvKeipBMpfGj/s1600/shaun-tan.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="270" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiKfrbOG9rzIUzL3mRZFuWnxwvKY-talpXt3eIfuzduNmt3FIi4VrjBVRE4kdaY4EaF0_5fVBVxEkl8yTIl_FljU-mzFkJim8gteFu-OGLZDD5r6EIPUROCRmPhOonGCEaOvKeipBMpfGj/s400/shaun-tan.jpg" width="400" /></a></div>
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<b><span style="font-size: large;"><br /></span></b></div>
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<b><span style="font-size: large;">Luci Colorate</span></b></div>
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<u>Il sorriso non manca: un libro che infonde allegria</u></div>
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Per questa categoria scelgo un libro per ragazzi, i libri che leggo di solito tendono molto di più verso il drammatico o comunque molto serio. Quindi chiamo a raccolta <i><b>Il castello errante di Howl</b></i> di <b>Diana Wynne Jones</b>, che ho letto solo quest'anno nonostante abbia visto e rivisto il film innumerevoli volte. La versione originale differisce molto dal film di Miyazaki, e tutto sommato, preferisco quest'ultima. Ma la lettura resta comunque molto piacevole, avventurosa e particolarizzata. La Wynne Jones dimostra di avere veramente una fervida fantasia. </div>
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<b><span style="font-size: large;">Regali</span></b></div>
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<u>Fiocchetti e carte colorate: quale libro regaleresti?</u></div>
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In effetti regalo veramente questo libro: <b><i>L'igiene dell'assassino</i></b> di <b>Amélie Nothomb</b>. Questa autrice belga, completamente fuori di testa, è tra le migliori che conosca e questo libro è una chicca per amanti della letteratura e dello scrivere bene. Il breve romanzo (i libri della Nothomb sono tutti molto brevi e molto scorrevoli) narra dell'impossibile intervista che alcuni giornalisti tentano di fare ad uno scrittore di fama mondiale prossimo alla morte. Questo personaggio è sicuramente tra i più brutti che abbia mai incontrato in vita mia, in ogni senso. Eppure, si resta incantati dal suo modo di parlare arzigogolato, che mette in crisi tutti quanti e distrugge qualsiasi 'trucchetto del mestiere' che questi poveri giornalisti sfoderano, disperatamente. Ma qualcuno sarà più in gamba di lui...</div>
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<b><span style="font-size: large;"><br /></span></b></div>
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<b><span style="font-size: large;">Pranzo di Natale</span></b></div>
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<u>Siamo tutti riuniti: una famiglia di una storia che ti è entrata nel cuore</u></div>
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Qua citerò un libro banalissimo, ma con una famiglia di personaggi ai quali è impossibile non affezionarsi: <b><i>Il buio oltre la siepe</i></b> di <b>Harper Lee</b>. La famiglia Finch è composta da persone così vere e particolare, che leggendo il libro ti sembra di essere lì, a casa loro, in cucina con la saggia Calpurnia o a giocare con la mitica Scout. Non aggiungo altro, questo libro è fantastico.</div>
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<b><span style="font-size: large;"><br /></span></b></div>
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<b><span style="font-size: large;">Biscotti</span></b></div>
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<u>Una pagina tira l'altra: un libro da cui è stato impossibile staccarsi</u></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlhFuB7IIKbx-XKUiQ-RXQ2Oxov3gSo2bb8m5MGJCgnxLt4GKhlWU6rz6q5qLKSVuvYsZKhtmnHgPpFpTgnblUUuH1HHK37D6ghSIfcGXVELEG1vIr9KcX6I5G_X8Jhn6DILftUzoxX5PA/s1600/cline.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlhFuB7IIKbx-XKUiQ-RXQ2Oxov3gSo2bb8m5MGJCgnxLt4GKhlWU6rz6q5qLKSVuvYsZKhtmnHgPpFpTgnblUUuH1HHK37D6ghSIfcGXVELEG1vIr9KcX6I5G_X8Jhn6DILftUzoxX5PA/s1600/cline.jpg" /></a></div>
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<b><i>Player One</i></b> di <b>Ernest Cline</b>. Delizioso romanzo fantascientifico per nerdini, ideale per gli amanti dei videogiochi, ma non solo (personalmente non ci capisco una cippa...). Purtroppo questo libro in Italia non ha avuto alcun successo, forse anche a causa del pessimo marketing. </div>
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La vicenda si svolge in un futuro prossimo, in cui l'umanità, schifata dalle condizioni pietose in cui si trova il nostro pianeta, si rifugia in una realtà virtuale dove qualsiasi cosa è possibile e in cui si può lavorare, andare a scuola, socializzare e vivere avventure incredibili. Alla morte del creatore di questo 'mondo', la sua eredità viene messa in premio a chi riuscirà a vincere una complicatissima caccia al tesoro. Letto tutto d'un fiato in tre giorni!</div>
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<b><span style="font-size: large;"><br /></span></b></div>
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<b><span style="font-size: large;">Fiocchi di neve</span></b></div>
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<u>Il paesaggio si trasforma: un libro in cui hai sentito la magia</u></div>
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<b><i>Raven Boys</i></b>, di <b>Maggie Stiefvater</b>. In questo libro la magia si fa presente in maniera impalpabile, inafferrabile e il più delle volte in maniera del tutto incomprensibile. Quattro pupilli di una prestigiosa scuola privata e la figlia di una veggente si troveranno a vivere avventure molto pericolose e a stringere un profondo legame d'amicizia mentre sono alla ricerca di un leggendario re celtico, disperso, forse, sul continente americano. Dal linguaggio molto fresco ricco di battute, questo è il primo libro di una serie per nulla scontata.</div>
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<b><span style="font-size: large;"><br /></span></b></div>
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<b><span style="font-size: large;">Ghirlanda</span></b></div>
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<u>Decoriamo: Un libro ricco di colori e bellezza</u></div>
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Qua faccio la furbetta:<i><b> L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio</b></i>, di <b>Haruki Murakami</b>. In questo romanzo i colori giocano un ruolo fondamentale, ma non dirò perchè. Si parla anche qui dell'amicizia e se ne indagano gli andamenti, il suo svolgersi e il suo dissolversi, a volte. E si parla di bellezza, perchè questa fa parte della cultura giapponese come di poche altre culture al mondo. Per gli amanti di Murakami o per chi ancora non lo conosce e per chiunque ami il Giappone.</div>
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<b><span style="font-size: large;"><br /></span></b></div>
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<b><span style="font-size: large;">Inverno</span></b></div>
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<u>Guanti e sciarpa: un libro con una trama invernale</u></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQelVXXosPYWvfS4pWrK74xE28Ykoe82Wu4i2qp8u87SvwqLZ7A1CxTIkrS3IwmSxy75mmoPxw94vpu6GkCp7SIki7AIFHDEsvVmk3dPb68Hku87sqdcvyWm-vNZyU2Tq5roCtBfbsjLO0/s1600/kawabata.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQelVXXosPYWvfS4pWrK74xE28Ykoe82Wu4i2qp8u87SvwqLZ7A1CxTIkrS3IwmSxy75mmoPxw94vpu6GkCp7SIki7AIFHDEsvVmk3dPb68Hku87sqdcvyWm-vNZyU2Tq5roCtBfbsjLO0/s200/kawabata.jpg" width="123" /></a>Un testo breve breve breve:<i><b> Il paese delle nevi</b></i> di <b>Yasunari Kawabata</b>. Novella classica degli anni '40 ambientata in una stazione termale giapponese, tra geishe, discorsi di raffinata bellezza e tanta neve. Da leggere con una bella tazza di tè verde in mano. </div>
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Buon Natale.</div>
Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-5929312310927379112015-12-15T09:00:00.000+01:002015-12-15T09:00:00.832+01:00Nuovi inquilini #02 Londra 2015<div style="text-align: justify;">
Di recente sono stata a Londra, una città che per un'amante della lettura in lingua inglese come me è il paradiso... Purtroppo (o meglio, per le mie tasche), non ho potuto darmi alla pazza gioia di acquisti in libreria, essendo limitata al solo bagaglio a mano, quindi sono tornata a casa con 'solo' tre libri, di cui uno sottile come una sogliola.</div>
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<b>Chimamanda Ngozi Adichie - We Should All Be Feminists</b><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzf13M_byoI4Uftj3i5k5J1JU3JhO_zeHj3Y8JcEPR19X0Ne9mN_K_NUPDmlSU11avEtQA2xXTMhsrtn5gQ726IMkHkEU7c0DoOnaw4BKN3XQMtc_h7FpI23-GyvqxmNTLcfQzf_hYCkzE/s1600/51yyXJJiTjL._SY344_BO1%252C204%252C203%252C200_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; display: inline !important; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzf13M_byoI4Uftj3i5k5J1JU3JhO_zeHj3Y8JcEPR19X0Ne9mN_K_NUPDmlSU11avEtQA2xXTMhsrtn5gQ726IMkHkEU7c0DoOnaw4BKN3XQMtc_h7FpI23-GyvqxmNTLcfQzf_hYCkzE/s200/51yyXJJiTjL._SY344_BO1%252C204%252C203%252C200_.jpg" width="140" /></a>Questo libricino, che il governo svedese ha deciso di recenti di regalare a tutti gli studenti e le studentesse di 16 anni, è una lettura quasi obbligata per chi vuole capire qualcosa di più sul concetto di femminismo e come viene inteso oggi. L'autrice, nigeriana, ha concepito il testo per una conferenza e ha scelto, non a caso, un linguaggio molto semplice, e quindi davvero comprensibile a chiunque. Attraverso le sue esperienze di vita ci racconta il suo punto di vista, di donna, di scrittrice, di persona colta e di donna nigeriana.<br />
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Edizione italiana: <i>Dovremmo essere tutti femministi</i> (Einaudi, ed. Le Vele, 2015)</div>
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<b>Joanne Harris - Jigs and Reels</b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlQP2rQUaUnnK0nM4swhJR9bN_P9DCDA3sMJD-98ZS4lkVA0pvyq_TG3XASS60R48Jew5BOKnLjIZNkV3Ij5IxkUiq_yj5OgAcjOII724i53s3Qjm1yHKR5LVj2kdpB2OJjNno0uvMDrL7/s1600/51NN4XH7JDL._SY344_BO1%252C204%252C203%252C200_.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlQP2rQUaUnnK0nM4swhJR9bN_P9DCDA3sMJD-98ZS4lkVA0pvyq_TG3XASS60R48Jew5BOKnLjIZNkV3Ij5IxkUiq_yj5OgAcjOII724i53s3Qjm1yHKR5LVj2kdpB2OJjNno0uvMDrL7/s200/51NN4XH7JDL._SY344_BO1%252C204%252C203%252C200_.jpg" width="128" /></a></div>
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Quando trovi un libro usato, in ottime condizioni, a 50 pence, non puoi lasciarlo lì. </div>
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Joanne Harris è una scrittrice che volevo approfondire da un po' di tempo e questa e una sua collezione di racconti. Questa premessa mi è bastata, non ho neanche letto il retro di copertina. Mi aspetto di trovarvi delle belle figure femminili, del realismo magico e delle ambientazioni ricche d'atmosfera.</div>
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Edizione italiana: <i>Profumi, giochi e cuori infranti </i>(Garzanti, 2006)</div>
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<b>John Wyndham - The Day of the Triffids</b></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRMhJG_3ifq60FIiYBp7jrkfyhrYfZL42T-DPtRt1nreQwBnQCjDwXFWhE7gXJNsa8JIQ9RLLtRQsD5HKj6L3bKsDqfRSx6Z0MMpvF9hoctCJlWqD6XdYixKB6naDvGOHV_q9aPEUp-NFM/s1600/triffids.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRMhJG_3ifq60FIiYBp7jrkfyhrYfZL42T-DPtRt1nreQwBnQCjDwXFWhE7gXJNsa8JIQ9RLLtRQsD5HKj6L3bKsDqfRSx6Z0MMpvF9hoctCJlWqD6XdYixKB6naDvGOHV_q9aPEUp-NFM/s1600/triffids.jpg" /></a></div>
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Cercavo questo libro da molto tempo, nell'usato di Amazon non lo trovavo mai a un prezzo accettabile. Mi è venuta incontro una mitica libreria dell'usato a Notting Hill (fantastica, da perderci delle ore, è la 'Book and Comic Exchange, a due passi dalla fermata metro Notting Hill Gate).</div>
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Si tratta di un romanzo di fantascienza del 1951, che oggi categorizzeremmo come distopico. Dopo una bizzarra pioggia di meteoriti il mondo è ricoperto dai 'triffids', strane piante dal comportamento molto particolare e decisamente inquietante...</div>
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Edizione italiana: <i>Il giorno dei trifidi </i>(Fanucci Editore, 2004)</div>
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Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-70236008324492351162015-12-14T15:47:00.000+01:002015-12-14T15:48:10.988+01:00Recensione #07 The Fishermen - Chigozie Obioma<div style="text-align: justify;">
Nei mesi scorsi è stato assegnato il <b>Man Booker Prize</b> di quest'anno ("Breve storia di sette omicidi" di <b>Marlon James</b>). Non sono ancora arrivata a leggere il libro vincitore, per due ragioni: 1. Mi spaventa un po', dalle recensioni mi sembra di capire che sia scritto in un linguaggio molto colloquiale, con forti regionalismi giamaicani. 2. Provo sempre maggiore simpatia per i perdenti piuttosto che per i vincitori...</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://amandacurtin.files.wordpress.com/2015/01/the-fishermen-final-cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://amandacurtin.files.wordpress.com/2015/01/the-fishermen-final-cover.jpg" width="112" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La copertina è molto riuscita<br />
secondo me, con i quattro ami<br />
che si incastrano tra loro a<br />
simboleggiare il legame tra<br />
i quattro fratelli della storia.</td></tr>
</tbody></table>
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<i><br /></i></div>
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<i>The Fishermen</i> è quindi l'unico libro della lista dei candidati che sono riuscita a leggere in tempo e sicuramente quello che mi ispirava di più. L'attrazione è dovuta forse anche alla nazionalità dell'autore <b>Chigozie Obioma</b>, nigeriano. Non mi posso definire un'esperta di letteratura africana e avevo davvero voglia di espandere il mio orizzonte letterario di questo continente.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo è il suo romanzo d'esordio e dovrebbe uscirne presto anche una <a href="http://amandacurtin.com/2015/02/23/2-2-and-2-chigozie-obioma-talks-about-the-fishermen/#comments" target="_blank">traduzione italiana</a>. </div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Questo romanzo è ambientato nella città di nascita di Obioma, Akure, negli anni '90. I protagonisti sono quattro fratelli, le cui vite vengono completamente sconvolte dalla profezia di un pazzo vagabondo. I ragazzi, che hanno la passione della pesca, si troveranno a reagire a quanto sentito, ognuno a modo suo, ma tutti seguendo l'esempio del fratello maggiore, il modello di riferimento, che piano piano cessa di svolgere il ruolo del quale i più giovani hanno così bisogno.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il racconto, che ci viene presentato dal punto di vista di Benjamin, il terzogenito, parte come un romanzo di formazione per poi prendere la piega di una tragedia greca. L'ambientazione africana si sposa molto bene con questa inclinazione, arricchendo il racconto di miti e leggende locali e superstizioni troppo forti per essere sradicate dal progresso e dalla modernità comunque presenti. </div>
<div style="text-align: justify;">
L'interpretazione della storia e della profezia restano in mano al lettore, che può dare al romanzo un'inclinazione più fatalista o meno. Personalmente me ne astengo e resto soddisfatta della duplice lettura possibile. </div>
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<br /></div>
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Consiglio questo romanzo a chi è interessato a comprendere qualcosa di più dell'africana contemporanea (o storica ormai, mi sembra sempre che gli anni '90 siano dietro l'angolo), a chi piacciono le storie di forti legami fraterni e di ragazzi intraprendenti.</div>
Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-73172174529681900612015-10-25T10:30:00.000+01:002015-10-25T10:30:34.013+01:00Recensione #06 Branchie - Niccolò Ammaniti<div style="text-align: justify;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8_vRe3yMVg-Ys6Mpo9lCAaMj7uxn7qg-TIGGHx0K9sPO8sOq2hW7iCwn45ZSWJLyCfV5M4xWUv0yKd8MstFxXjxIcGrNCs4X4jy8E2dyE-jj2vEGSsyPfgmb_mAMuuaSGsrCJdoOj7WtW/s1600/cop.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8_vRe3yMVg-Ys6Mpo9lCAaMj7uxn7qg-TIGGHx0K9sPO8sOq2hW7iCwn45ZSWJLyCfV5M4xWUv0yKd8MstFxXjxIcGrNCs4X4jy8E2dyE-jj2vEGSsyPfgmb_mAMuuaSGsrCJdoOj7WtW/s1600/cop.jpg" /></a></div>
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Questo è sicuramente il libro peggiore che ho letto questo mese. Ero molto curiosa di leggerlo, perchè si tratta del romanzo d'esordio dell'autore romano, scritto durante la stesura della sua tesi di laurea di Biologia (se finiva la tesi era molto meglio...) </div>
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Il romanzo, uscito nel 1994, segue le vicende di Marco Donati, proprietario di un negozio di pesci a Roma, che si ritrova misteriosamente a intraprendere un viaggio in India, che decide di affrontare anche per evitare le cure di cui avrebbe bisogno per una grave malattia. In una Nuova Dehli improbabile, si ritroverà a suonare il didgeridoo in un bizzarro complesso musicale che predilige esibirsi nelle fogne, e che si troverà a dover affrontare un pericoloso chirurgo estetico pazzo che si diverte a giocare a fare il Frankenstein di turno.<br />
Il racconto è un apologia dell' assurdo, con una forte componente di violenza. Ecco, forse è proprio questa combinazione che non mi convince mai, satira e ironia, combinati alla violenza. La delusione deriva anche dalle forti aspettative che avevo per questo libro, speravo si concentrasse molto di più sugli aspetti di biologia che invece sono quasi assenti. Il mestiere del protagonista sembra essere solo un'etichetta, perchè l'autore non approfondisce affatto questo aspetto. Peccato, ma essendo il suo romanzo d'esordio si può anche accettare, soprattutto ricordando gli ottimi libri che ha scritto in seguito.<br />
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Del libro è stato tratto addirittura un film...non oso neanche immaginare!</div>
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<br />Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-57948346797322077452015-10-04T20:50:00.001+02:002015-12-31T17:53:25.618+01:00Kazuo Ishiguro - Festival della Letteratura di Mantova 2015<div style="text-align: justify;">
Con immenso ritardo scrivo finalmente il resoconto dei due incontri seguiti con Kazuo Ishiguro al Festival. Questa era un'occasione davvero da non perdere, poichè l'autore non veniva in Italia da parecchi anni e pubblica così sporadicamente che quando è presente non bisogna farselo scappare...</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTgNRP18BSEi__VJ_RgFi1Gwa69aXCT3Fu_kWEmebzuVZG35kBGQq7RjtKy-J6Yu_ct_sgIBS7wJqq5ZeDsj2FIIv_L-0_wWcJbZongpTXnywrs4jt7wp-q40vZ4sGi1wTijqy0HAsYL8Y/s1600/812218490_103291.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="298" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTgNRP18BSEi__VJ_RgFi1Gwa69aXCT3Fu_kWEmebzuVZG35kBGQq7RjtKy-J6Yu_ct_sgIBS7wJqq5ZeDsj2FIIv_L-0_wWcJbZongpTXnywrs4jt7wp-q40vZ4sGi1wTijqy0HAsYL8Y/s400/812218490_103291.jpg" width="400" /></a></div>
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In occasione dell'uscita in Italia di "Il gigante sepolto", l'ultimo romanzo dell'autore anglo-giapponese, il Festival di Mantova lo ha ospitato offrendo ben due occasioni per incontrarlo. In una conferenza, intervistato da Michela Murgia, Ishiguro ha presentato il suo libro e la sera precedente, in un ambito decisamente più intimo e tranquillo, ha chiacchierato con il pubblico sui legami e le differenze tra cinema e letteratura. </div>
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<b>"Telling stories" (chiacchierata con Amedeo d'Adamo)</b></div>
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I legami tra 'Ish' e il cinema risalgono ancora all'inizio della sua carriera, quando scriveva per la televisione e abbozzava sceneggiature. La domanda che si sono posti durante la conferenza è la seguente: "Cos'è che al cinema riesce meglio della letteratura? E cosa invece riesce meglio alla letteratura che al cinema?"</div>
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La chiave di partenza è la memoria, fil rouge dell'opera dell'autore. (Basta pensare all'importanza della memoria in Quel che resta del giorno o in Quando eravamo orfani). La presentazione della memoria, dei ricordi riesce molto bene sulla carta stampata, ma fatica sul grande schermo. Il cinema fa uso di stratagemmi quali i flashback per rappresentare le memorie e il passato, ma l'ambiguità non sopravvive sullo schermo. I ricordi possono essere immagini ferme anzichè in movimento, e questi tableaux vivants si fermano bene sulla carta, ma il cinema, che è fatto di azione, di movimento, non ci riesce. Sono pochi i film che riescono a catturare bene l'idea della memoria (si cita Hitchcock e C'era una volta nel West). I documentari invece, hanno la capacità di catturare meglio i ricordi, sono un'estensione del passato, </div>
<div style="text-align: justify;">
L'incertezza e la vaghezza dei ricordi mostrano anche il modo in cui le persone rielaborano il loro passato, come lo manipolano o lo nascondono. Nei romanzi inoltre si fa spesso uso di punti di vista alternativi a quello del protagonista, e le ambiguità possono essere presentate ad esempio attraverso l'uso di un narratore inaffidabile, ma al cinema? </div>
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L'azione invece risalta sullo schermo, molto meglio che sulla carta. Il cinema contemporaneo, specialmente quello americano, è molto concentrato sull'azione e gli spettatori vogliono vedere il trionfo dello spirito umano. Il cinema giapponese invece ha delle tendenze molto diverse, in esso si rappresenta spesso l'accettazione stoica di un destino crudele. Infatti, la rassegnazione dei personaggi di 'Non lasciarmi' era molto aliena ai produttori americani, che definirono lo definirono "Il film in cui i ragazzi muoiono".<br />
Ecco dunque, l'azione sul grande schermo funziona meglio, è più difficile da scrivere in narrativa e non occupa lo stesso spazio nell'architettura del testo, può solo essere un passaggio.<br />
<br />
Quasi tutte le scene d'azione al cinema, nei film come quelli della serie di Jason Bourne, sono azioni difensive. Il protagonista scappa, e nelle scene di battaglia viene attaccato, Ma negli ultimi film di James Bond molte scene sono diventate di attacco, come a mostrare un'aggressività in aumento della società. Le emozioni che ne vengono fuori sono molto diverse, spinte dagli istinti primordiali di cacciatore. L'azione difensiva invece crea un legame diverso tra lo spettatore e i protagonisti. Basta pensare all'Isola del tesoro di Stevenson, dove l'azione difensiva iniziale ti lega al personaggio. Solo in seguito diventerà egli stesso 'cacciatore'.<br />
<br />
L'alleanza tra cinema e letteratura è necessaria, entrambi i media funzionano bene e si alimentano a vicenda. Il cinema ha bisogno della narrativa, sta finendo le idee, il cinema invece fa pubblico, rende nota una vicenda.<br />
Una delle difficoltà legate alla scrittura di scene d'azione sta nel fatto che chi scrive si affida alle immagini che ha visto nei film, ne è influenzato. La fase più interessante allora della scrittura d'azione è quella che precede l'era cinematografica. Dovremmo tutti 'purificarci' dal cinema per scrivere una scena d'azione.<br />
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<b><br /></b>
<b>Michela Murgia intervista Kazuo Ishiguro</b><br />
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Trovare insieme due autori molto stimati come questi è stato davvero un bel colpo di fortuna. E una combinazione così insolita poi, ma molto riuscita.<br />
Murgia e Ishiguro hanno parlato assieme del nuovo libro, di recente traduzione italiana, "The Buried Giant" ovvero "Il gigante sepolto" e del tema della memoria e della dimenticanza. Quando è importante mantenere vivo un ricordo? Quando invece è necessario dimenticare per riuscire ad andare avanti?<br />
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Questo romanzo ha sorpreso molti lettori, venendo categorizzato come romanzo di genere fantasy, quando gli altri suoi romanzi sono considerati 'letteratura'.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMwo2pScWMSwfyBZ00xCuQQXORV8hQueAym4E0opfPyAeHgi5KRcqszu9ckBLZ-N_jh5thSju1sOcMx3w8Xa8honFnoWoWZVow1mI-WsPxsG-NY0nDqaQW-WmQ968zw2M8KnJTOe6M0-4T/s1600/il_gigante_sepolto.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMwo2pScWMSwfyBZ00xCuQQXORV8hQueAym4E0opfPyAeHgi5KRcqszu9ckBLZ-N_jh5thSju1sOcMx3w8Xa8honFnoWoWZVow1mI-WsPxsG-NY0nDqaQW-WmQ968zw2M8KnJTOe6M0-4T/s320/il_gigante_sepolto.jpg" width="198" /></a></div>
<br />
La discussione lascia Ishiguro piuttosto perplesso. I generi della narrativa vengono gerarchizzati, creando così una letteratura alta e una bassa, come se ci fossero generi migliori, superiori ad altri. Lui voleva solo scrivere un buon libro, non considerando affatto a che genere letterario potesse appartenere.<br />
Questa suddivisione di genere è pericolosa, perchè puà portare a una limitazione nelle scelte di lettura delle persone, a far sì che alcuni lettori si racchiudiano all'interno dei confini di uno o più generi, ignorando gli altri. Ma le limitazioni possono riguardare anche gli scrittori. Questi generi sono confini dell'immaginazione. E da dove vengono queste categorie? Sono state inventate dalle case editrici, al solo scopo di vendere. Dovremmo superare questi confini, non crederci. L'ultima cosa a cui pensa scrivendo, continua, è proprio in quale genere verrà catalogato il suo romanzo. Qualsiasi metodo va bene per far funzionare la storia. Paragona la sua scrittura alle bizzarre macchine volanti della prima epoca dell'aviazione; le persone costruivano macchine dall'aspetto curioso, ma non importava il loro aspetto, importava solo che alla fine spiccassero il volo. "Quando scrivo, cerco solo di far volare la storia, qualsiasi aspetto essa abbia."<br />
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La memoria è il tema centrale di questo romanzo. Un intero popolo dimentica il proprio passato, poichè racchiude qualcosa di orribile. La pace che si è potuta costruire in questa società è fondata sulla dimenticanza collettiva.<br />
La storia è nata dall'idea di indagare come i popoli possano ricordare, anzichè i singoli individui. Come fanno? Ci sono momenti in cui una nazione deve dimenticare per riuscire ad andare avanti? A volte, per il bene della pace è meglio voltare pagina, per fermare il circolo di violenza. Questa può essere una pace vera. Nella storia è successo più volte che un popolo sembrasse in pace, ma una volta rimosso un dittatore, o cambiato un governo, sono riemerse antiche violenze (in Medio Oriente, ad esempio). Dimenticare può essere importante per trovare una pace più profonda, più duratura.<br />
Questo discorso può valere anche per le famiglie, per i matrimoni, dove a volte bisogna mettere da parte dei momenti di incomprensione, di litigio, per mantenere un forte legame. Ma l'amore può essere genuino se si basa sulle dimenticanze? O a un certo punto svanisce a causa di esse? I protagonisti del romanzo, anziani, si pongono proprio questo quesito, se è necessario ricordare il loro orribile passato per dimostrare che il loro rapporto è genuino.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9YrYJUxhz25dMIcTpP_ounPrpKYiUVKdH-9sUefpkeK_wNi38meSzgsyVRQQzpZUnFL9Dlpv3qkmDhI_Vba4EyMd_s0lCuALjnS8OF6Qm6dpIMI5oLOYEihN5TRNnq4ukVyYgJovh4eeE/s1600/51tXDWW3TAL._SY344_BO1%252C204%252C203%252C200_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9YrYJUxhz25dMIcTpP_ounPrpKYiUVKdH-9sUefpkeK_wNi38meSzgsyVRQQzpZUnFL9Dlpv3qkmDhI_Vba4EyMd_s0lCuALjnS8OF6Qm6dpIMI5oLOYEihN5TRNnq4ukVyYgJovh4eeE/s320/51tXDWW3TAL._SY344_BO1%252C204%252C203%252C200_.jpg" width="220" /></a></div>
La stessa nebbia che avvolge la terra del romanzo sembra avvolgere anche le nostre democrazie, dove siamo sommersi da storie, immagini e contenuti ma si dimentica così tanto. Si dimentica anche per difendersi da questo flusso continuo, inarrestabile di informazioni. Se pensiamo a come le nazioni ricordano, viene da domandarsi dove sono le banche di questa memoria e soprattutto, chi le controlla. I nostri paesi contengono enormi giganti sepolti, che collettivamente si ha deciso di dimenticare.<br />
Con tutti i mezzi a nostra disposizione, l'effetto finale è di non possere nessuna informazione. "L'eccesso è una mancanza."<br />
Come ricorderemo il nostro passato recente? L'Europa è costruita sui giganti sepolti della Seconda guerra mondiale, e gli Stati Uniti su quelli delle lotte razziali.<br />
Spetta anche ai romanzieri la responsabilità di scegliere cosa raccontare e cosa no.<br />
<br />
Ishiguro continua spiegando perchè preferisce scrivere romanzi e non saggi. I romanzi sono in grado di catturare le emozioni e spiegare cosa vuol dire essere umani. Vuole porgere delle domande al lettore, chiedergli se anche lui 'si sente così', per capire se è così che ci si sente a vivere una vita umana.<br />
<br />
Attraverso la narrativa la memoria diventa di tutti. Tutte le memorie del mondo ci appartengono perchè qualcuno ce le ha raccontate, in un modo o nell'altro. La letteratura quindi è uno spazio dove non ci sono le risposte, ma ogni interpretazione è possibile, le domande non vengono uccise dalle risposte degli altri.<br />
<br />
Anche in Italia abbiamo sperimentato il problema di far conciliare le memorie di vincitori e vinti. Ma il confine tra riconciliazione e rinnegazione è labile, è sempre il vinto che vuole la riconciliazione, il vincitore preferisce la memoria.<br />
Questo delicato equilibrio è stato miracolosamente raggiunto in Europa e in Sudafrica dopo la guerra. Chiedere ogni tanto di dimenticare è un male necessario, chi ha commesso qualcosa la fa franca, ma mette un punto alla violenza. Dopo l'Apartheid sono stati evitati pesanti conflitti, grazie a un processo di riconciliazione consapevole e deliberato. Anche l'Europa è piena di colpe sepolte, è un miracolo che alcuni paesi oggi vivano in pace gli uni con gli altri, se si pensa alla geografia politica del ventesimo secolo. Si è arrivati a perdonare senza dimenticare del tutto. La pace così raggiunta è autentica, non forzata da nessuno. Questi sono buoni esempi di equilibri raggiunti con consapevolezza.<br />
<br />
E il Giappone? Non ha fatto un buon lavoro nel gestire il proprio passato, i ricordi della guerra. Dopo la seconda guerra mondiale gli Stati Uniti avevano bisogno di un Giappone forte e i cittadini sono stati incoraggiati a vedersi solo come vittime e a dimenticare il proprio ruolo di aggressori nella guerra. Solamente in anni recenti i giapponesi hanno iniziato a chiedersi per la prima volta che cosa hanno fatto, perchè i cinesi e i coreani sono amareggiati con loro. Se il Giappone è diventato uno stato forte e democratico, è stato soltanto per questo, ma gli impuniti sono stati molti.<br />
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<br />
Adesso non vedo l'ora di immergermi in questa lettura, spunto di riflessioni così importanti!</div>
Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-53840558468413636112015-09-16T00:15:00.000+02:002015-10-04T19:08:06.749+02:00Richard Flanagan - Festival della Letteratura di Mantova 2015<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7nvDpQFKG4KPbfTcRA1Jl5Oax0XUc5Au4wWx_wdx68GagYkBnzYao1oqbj4ULj5VQcXnm2zm8roXv6YOvPPXeWQGRkOr_f9ABxNpP6rRRHXRJq75E2ZIPzL3rWzK9l4uirl2Jxj_mSWjB/s1600/Article+Lead+-+wide6243309311662vimage.related.articleLeadwide.729x410.1165ol.png1413337144379.jpg-620x349.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7nvDpQFKG4KPbfTcRA1Jl5Oax0XUc5Au4wWx_wdx68GagYkBnzYao1oqbj4ULj5VQcXnm2zm8roXv6YOvPPXeWQGRkOr_f9ABxNpP6rRRHXRJq75E2ZIPzL3rWzK9l4uirl2Jxj_mSWjB/s320/Article+Lead+-+wide6243309311662vimage.related.articleLeadwide.729x410.1165ol.png1413337144379.jpg-620x349.jpg" width="320" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
L'orrore e l'amore
possono condividere uno stesso spazio senza annullarsi a vicenda? O
necessitano addirittura l'uno dell'altro per essere raccontati?
Secondo <b>Richard Flanagan</b>, ospite al Festival della Letteratura il 13
settembre scorso, non si può parlare dei drammi della guerra senza
la speranza dell'amore, il testo non funziona da solo.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Flanagan, di origine
tasmana, ci narra senza difficoltà la genesi del suo ultimo romanzo,
appena tradotto in italiano per Bompiani (traduzione di Elena Malanga) , <b>La strada stretta verso il profondo nord</b>
(<i><b>The Narrow Road to the Deep North</b></i>, 2013), vincitore del <b>Man Booker
Prize del 2014</b>.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<b>Trama</b>: Dorrigo Evans, medico e generale australiano a comando di un disperato campo di lavoro nella giungla della Birmania della seconda guerra mondiale, cerca in ogni modo di mantenere in vita i suoi uomini, costretti a lavorare per una folle impresa e distrutti dalla fame e dalle malattie. Ma è l'amore impossibile per Amy, sposata a suo zio a non abbandonarlo mai, e a mettere a repentaglio ogni suo rapporto affettivo.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Questo romanzo intimo e
inevitabile, come dice l'autore, narra una tragedia umana svoltasi
durante gli orrori della seconda guerra mondiale, nel 1943, quando
l'imperatore giapponese, decide di avviare un folle progetto per
salvare le sorti della guerra, che i giapponesi ormai stanno
perdendo: invadere l'India dalla Birmania. Ma la Birmania è lontana
dalle sue linee di rifornimento, quindi, per far arrivare uomini e
mezzi in quella giungla dalle piogge perenni, decide di far costruire
una linea ferroviaria che da Bangkok porti fino in Birmania. Un'impresa
titanica già con mezzi attrezzati e tempi sensati, ma che si vuole
concludere in poco più di un anno e avvalendosi solo del lavoro
forzato di migliaia di prigioneri di guerra coreani, americani e
australiani. L'impresa costerà la vita a “più persone delle
parole contenute nel mio libro”, come lo definisce l'autore, tra le
100.000 e le 200.000 persone, non sapremo mai il numero esatto.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Tra i sopravvissuti a
quella verrà conosciuta come la 'ferrovia della morte', anche il
padre dell'autore stesso, che narra al figlio le strazianti e
surreali vicende poi contenute nel romanzo.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihdu90bqpuJuO8tcZgDil_ZjXUknJi6crG9fYUMrjLefXrcnb3xtJCFxTbVQiAonMnPoXj_q5WpbJ4euXUAmU_lG4YsRdB7-1ciWiz_rVr-LiuxhXTonq6ZHExxrkqonXvWFWZJaICJQ0f/s1600/812317829_78296.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihdu90bqpuJuO8tcZgDil_ZjXUknJi6crG9fYUMrjLefXrcnb3xtJCFxTbVQiAonMnPoXj_q5WpbJ4euXUAmU_lG4YsRdB7-1ciWiz_rVr-LiuxhXTonq6ZHExxrkqonXvWFWZJaICJQ0f/s400/812317829_78296.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Flanagan, come ci spiega
al Festival, non voleva affatto scrivere questo romanzo, lo aveva
rimandato e rinviato per anni, ma sentiva una certa premura, una
pressione che lo portava verso questa storia. Una responsabilità
alla scrittura, alla quale lui, già noto romanziere, sentiva di non
potersi più sottrarre. “Sentivo, che se non avessi scritto questo
libro, non avrei più scritto nient'altro, la mia carriera si sarebbe
fermata.”</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Riscrive la bozza del
libro per ben cinque volte, gettandola ogni volta, insoddisfatto.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Poi, nel 2002, si trova a
passeggiare lungo il Sydney Harbour Bridge e gli torna in mente una
storia d'amore, sentita anni prima. É la storia di un migrante
lettone, vissuto in Tasmania, che era partito per la guerra,
abbandonando il suo paesino di origine e la moglie. Alla fine della
guerra, quando finalmente poté tornare a casa, la sua casa non c'era
più, non c'era più il suo paesino e neanche sua moglie,
presumibilmente morta. L'ex-soldato non si da per vinto e passa i
prossimi due anni alla ricerca dell'amata moglie, prima di arrendersi
e migrare in Tasmania. Qui riesce a farsi una nuova vita e una nuova
famiglia. Molti anni dopo, si ritrova a passeggiare casualmente per
Sydney e vede, in mezzo alla folla, la moglie lettone che credeva
morta. Ha pochi secondi di tempo per decidere come reagire, se
andarle incontro e salutarla, o continuare per la sua strada e
lasciare che le cose procedano per il corso ormai intrapreso.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Questa, decise Flanagan,
era la chiave che gli mancava per scrivere il suo romanzo. Si fiondò
nel primo bar che gli capitò sotto tiro, chiese al barista una penna
e inizio a scrivere sulle tovagliette del bar. Ci metterà dodici
anni poi per concludere la sua scrittura.</div>
<blockquote class="tr_bq" style="margin-bottom: 0cm;">
“Se vuoi scrivere del
male, dell'oscurità, devi scrivere anche della speranza. Devi
offrire anche la verità della speranza, che è l'essenza dell'essere
umano, e che nella sua forma migliore è espressa nell'amore.”</blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></blockquote>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="text-align: start;">Ecco che la sua testimonianza di guerra si coniuga con una storia d'amore.</span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="text-align: start;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Il senso del dovere che
lo spinse a prendere in mano la penna deriva anche
dall'incomunicabilità di certi orrori, dall'impossibilità dei
sopravvissuti di raccontare la loro storia, la mancanza di parole
adeguate per farlo, per farsi capire. Questa impossibile
comunicazione viene espressa molto bene nel romanzo, da un generale,
che non riesce a far capire alla sua famiglia, anni dopo la guerra,
come mai è così importante piegare i vestiti con le pieghe verso
l'interno, secondo le regole di campo dei giapponesi. E il suo orrore
lo porta a ripegare personalmente gli abiti dei suoi figli, che lo
stanno a guardare, incapaci di comprendere.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Kundera: “La battaglia
della libertà contro il potere è la stessa della memoria contro la
dimenticanza.”</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Le ferite subite dai
prigioneri di guerra non sono soltanto fisiche, ma sopratutto
psicologiche, che col tempo anziché marginarsi si allargano sempre
di più e si propagano sulla famiglia, sui figli. Sono ferite cosmiche, che passano di generazione in generazione e a volte non guariscono mai.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Il libro però non parla
solo dei prigioneri australiani, parla anche dei generali giapponesi
incaricati a sorvegliare i lavori e dirigere il campo. Alla domanda
come abbia fatto a procurarsi i racconti di questi personaggi
“dell'altra sponda” l'autore risponde dicendo che in realtà
siamo meno diversi di quello che pensiamo e ci possiamo vedere
riflessi negli occhi del nemico. Sono le circostanze a rendere un
uomo un torturatore.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Se avesse scritto solo
parlando delle vittime, come spiega Flanagan, avrebbe creato un senso di
martirio, di vittimismo, che non fa che dividere le persone tra
quelle con un senso morale maggiore o minore. “Ma quella è proprio
la strada che ha condotta alla costruzione della ferrovia, o ad
Auschwitz.”
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<blockquote class="tr_bq" style="margin-bottom: 0cm;">
“I prigioneri erano
quelli fortunati, perché hanno soltanto dovuto soffrire; le guardie
invece, loro hanno dovuto infliggere quelle sofferenze e vivere per
sempre con quella vergogna.”</blockquote>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Si parla anche dell'importanza delle illusioni, creatrici di speranze. Il medico Evans, si rende conto di non essere in grado di fare quello che va fatto, le sue cure sono futili, ma alimentano le speranze, e allora il teatrino delle illusioni diventa l'unica cosa in grado di tenerli ancora in vita.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Flanagan conclude con una breve spiegazione a proposito del titolo del romanzo, una citazione da Basho, importante poeta giapponese del '600. Questo perchè il libro vuole mostrare, oltre al punto culturale più basso al quale il Giappone abbia mai potuto scendere, anche quello più alto e la bellezza della quale è sempre stato capace. </div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhT0TUSF8c0Hc-A1CHkM5_5jAMIMlhHOVoE9wzj1gM9T_JtwgX6OR6GrDqKV-4OeBUNAWZ3H0UVcb_B28eQSSF3qBpThMmdPMZazNz-sgSZIGmiKO15KtIJoPn_0MhOMJpCaTCpNURKDord/s1600/814435492_40179.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhT0TUSF8c0Hc-A1CHkM5_5jAMIMlhHOVoE9wzj1gM9T_JtwgX6OR6GrDqKV-4OeBUNAWZ3H0UVcb_B28eQSSF3qBpThMmdPMZazNz-sgSZIGmiKO15KtIJoPn_0MhOMJpCaTCpNURKDord/s400/814435492_40179.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Flanagan, mentre firma il mio segnalibro. Non ho trovato un libro da farmi firmare in tempo...</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1nl8_F-dl0NdX_VOUIzM68vcn3unUjmmrDcojzca9NEdK4zI6eW7oYdXCGBru3Dw7ymVZ0Wi4J4J5YKZ7WgPyC3VHAkwBsSbv_OUpXzo7FenRiL8M135a-COJoPakIELiC67E03Sb_Zni/s1600/Flanagan_piatto-297x420.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1nl8_F-dl0NdX_VOUIzM68vcn3unUjmmrDcojzca9NEdK4zI6eW7oYdXCGBru3Dw7ymVZ0Wi4J4J5YKZ7WgPyC3VHAkwBsSbv_OUpXzo7FenRiL8M135a-COJoPakIELiC67E03Sb_Zni/s320/Flanagan_piatto-297x420.jpg" width="226" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<b><br /></b></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<b>Recensione</b>:</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Questa non è una lettura per chi ha lo stomaco sensibile. Bisogna dirlo. Non è stato per nulla semplice completare questa lettura, interrotta più volte dalle scene molto crude e oltre il limite del tollerabile. Ma purtroppo queste scene non sono frutto di una fantasia dai gusti splatter, e in memoria e in onore delle persone che hanno sofferto simili angherie, e per l'autore che non si è tirato indietro di fronte a questo non facile compito, sono andata avanti, fino in fondo a questa drammatica storia. La poesia delle parole di Flanagan crea un forte contrasto, sicuramente ricercato, con il dramma che deve rappresentare. E contrasta anche fortemente la storia d'amore, così centrale a questa vicenda, intollerabile senza. Sono rimasta colpita dalla capacità dell'autore di inoltrarsi nella mente dei suoi personaggi, e non nasconderci nulla del loro animo, dall'egoismo del prigioniero affamato, incapace di condividere il proprio riso con un amico che è rimasto a bocca asciutta, alla lucida follia del generale giapponese che vive i grandi momenti della vita attraverso gli haiku di Basho. </div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Leggendolo ci si rende conto dell'importanza di un libro come questo, un libro spiacevole, che fa sentire sulla pelle la pioggia monsonica interminabile della giungla e gli odori della tenda ospedale.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Notevole.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<br />
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<br />
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-88759278597329860602015-09-07T18:15:00.000+02:002015-10-04T20:38:50.410+02:00Saghe che non ho finito e chissà se finirò mai<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
Sono una grande appassionata di saghe fantasy, sono state il mio ingresso nel mondo della lettura da piccola e mi faccio sempre catturare dai personaggi e le situazioni, quindi sento sempre il bisogno di andare a leggere come la storia va a finire. Ma a volte capita, ed è comunque raro, che una saga mi lasci indifferente o non mi appassioni abbastanza da farmi continuare nella lettura, poi passa del tempo e finisce che non la riprendo più in mano perchè non mi ricordo più niente... Certo, esiste Wikipedia, dove si potrebbero controllare le trame dei libri precedenti, ma francamente, chi ha voglia di farlo?</div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco quindi alcune saghe che ho lasciato perdere e ormai ho scordato buona parte della trama:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
-<b> Eragon (Christopher Paolini)</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>trama: </b>In un mondo fantastico medievalizzante, il giovane, Eragon trova un uovo di drago nel bosco, e da là iniziano i suoi guai. Assieme al suo drago e a un saggio mentore pratico delle arti magiche, dovrà imparare a combattere per diventare anche un Cavaliere dei Draghi e sopravvivere in un mondo ricco di insidie e pericoli.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
Qua la lettura risale a molti anni fa, quando questa saga andava molto di moda. Ricordo bene che l'unico personaggio che mi interessase anche solo un poco era il fratello di Eragon, ma la storia non mi interessava molto. La trovavo piuttosto banale, ricordava troppo 'Il signore degli anelli' e mi stufai abbastanza. Ricordo vagamente d'aver letto anche il secondo libro, ma solo perchè fino a qualche mese fa occupava molto spazio nella mia libreria, altrimenti l'avrei rimosso completamente.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<b>Letti: 2/4</b><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
- <b>Ciclo di Bitterbynde (Cecilia Dart-Thornton)</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>trama: </b>Una creatura muta e deforme ci narra la sua storia e il suo difficile percorso per ritrovare la propria identità perduta, lasciando la Torre dove ha sempre vissuto, in un mondo dominato da creature magiche e pericolose e affascinanti navi che solcano i cieli </div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
Per quel che riguarda questa serie, potrei ancora considerare l'ipotesi di riprenderla in mano, mi manca da leggere solo l'ultimo libro e il primo mi era piciuto così tanto da perdonare la debolezza del secondo volume. (recensione qua: <a href="http://memoriedinchiostro.blogspot.it/2012/05/la-ragazza-della-torre.html" target="_blank">La ragazza della torre</a>)</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel secondo volume tutto l'aspetto romantico della storia viene enfatizzato troppo per i miei gusti e il personaggio principale assume delle caratteristiche piuttosto standard, perde insomma ciò che lo rendeva così intrigante nel primo volume.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<b>Letti: 2/3</b><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
- <b>Harry Dresden (Jim Butcher)</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>trama: </b>Harry Dresden offre i suoi servizi come detective e mago, una combinazione unica nella cupa città di Chicago, dove la polizia non disdegna i suoi servizi quando ha a che fare con casi paranormale e irrisolvibili. E il mondo della malavita magica è ancora più pericoloso di quella normale....</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Questa serie di urban fantasy mi era stata consigliata anni fa e nonostante la mole (sono ormai 15 volumi), mi aveva incuriosito abbastanza da acquistare il primo volume. Purtroppo non mi è piaciuto per niente il protagonista, il mago-detective Dresden, e non ho provato nessun interesse per gli eventi della storia, al punto che non vedevo l'ora di finire il libro per metterlo via. (Non riesco a interrompere una lettura, è più forte di me). </div>
<div style="text-align: justify;">
Da altre recensioni che ho letto so che questo è il volume più debole della serie e che bisogna continuare, perchè i prossimi volumi migliorano notevolmente. Ma ho una sola vita. E questi sono ancora quattordici libri. Quindi...<br />
<br />
<b>Letti: 1/15 (in corso)</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
- <b>Outlander (Diana Gabaldon)</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>trama: </b>Claire Randall, ex infermiera durante la seconda guerra mondiale, è in vacanza con il marito, poco dopo la guerra, tra gli altipiani scozzesi. Ma un cerchio di pietre magiche la riporterà indietro nel tempo, fino al 1743 e lei dovrà adattarsi alla difficoltà di un mondo così diverso dal suo e di un popolo, quello scozzese, che vede in lei, britannica fin nelle ossa, una nemica.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
Anche in questo caso vale parzialmente la ragione precedente, ovvero, troppi libri! (O comunque troppo lunghi, da 700 pagine l'uno circa, nell'edizione inglese).</div>
<div style="text-align: justify;">
Ho letto con molto interesse il primo volume di questa serie, spinta dall'uscita della serie tv, ma mi ha lasciato così turbata che non sono affatto sicura di voler continuare con la lettura. Dovrei fare una recensione di quel libro, ho molte cose da dire... </div>
<div style="text-align: justify;">
Ad ogni modo, il secondo volume si svolge a 20 anni di distanza dalla fine del primo, e già questo gap temporale mi fa persistere non poco. L'ambientazione però è così ben fatta...<br />
<br />
<b>Letti: 1/8 (in corso)</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
- <b>Saga degli Shadowhunters (Cassandra Clare)</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>trama: </b>La quindicenne Clary si accorge di vedere persone e cose, a Manhattan, che nessun altro nota. Quando poi sua madre scompare improvvisamente verrà catapultata in un mondo parallelo fatto di licantropi, vampiri e creature di ogni sorta e controllato dagli Shadowhunters, guerrieri angelici con il compito di proteggere il mondo dalle orde infernali.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
Se ho iniziato a leggere questi libri è tutta colpa di Booktube e delle booktuber americane (di età media tra i 16 e 20 anni...). Anche in questo caso si tratta di un urban fantasy, anche in questo caso i libri sono tanti, ma soprattutto non mi piace come scrive l'autrice e non sopporto metà dei personaggi (si salva solo Simon, che con le sue battute mi ha aiutato a continuare nella lettura). Sono arrivata fino al terzo volume, che avrebbe dovuto essere l'ultimo, ma evidentemente visto il successo della serie è stato deciso di estenderla per altri tre. Per quel che mi riguarda finisce a Città di Vetro e non mi interessa minimanete cosa succede dopo. </div>
<div style="text-align: justify;">
Adesso è in preparazione una serie tv tratta da questa saga, che dovrebbe riparare ai danni inflitti dalla versione filmica del primo libro (atroce, degli attori pessimi, una regia che fa paura, pure la musica non andava).<br />
<br />
<b>Letti: 3/6</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Forse prima o poi riprenderò in mano una o più di queste saghe, ma nel frattempo ho molto altro da leggere...</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-16090200058563202532015-09-03T15:35:00.001+02:002016-01-13T22:18:18.974+01:00Recensione #05 When We Were Orphans - Kazuo Ishiguro<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://theviewfromtheuppercircle.files.wordpress.com/2015/03/129f15ba7b7bbc206c62ff74cf5efd4a.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://theviewfromtheuppercircle.files.wordpress.com/2015/03/129f15ba7b7bbc206c62ff74cf5efd4a.jpg" width="126" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Non c'è niente da fare, la scrittura di Ishiguro mi incanta sempre.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo suo romanzo, uscito nel 2000 e candidato al Man Booker Prize, ci riesce con un'atmosfera cupa e misteriosa, che ti fa stare col fiato sospeso fino alla fine. (In Italia è uscito per Einaudi col titolo di "Quando eravamo orfani", traduzione di Susanna Basso.)</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://giunti-cloud-prod.s3.amazonaws.com/alice/9788806162344g.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: justify;"><img border="0" src="http://giunti-cloud-prod.s3.amazonaws.com/alice/9788806162344g.jpg" height="200" width="120" /></a></div>
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Christopher Banks, detective di fama nella Londra degli anni '30, ci racconta la sua storia, attraverso continui salti temporali, tra la sua infanzia nel quartiere degli stranieri a Shanghai, e il suo presente, mentre fa la conoscenza di Sarah, una rampante damigella che non vuole starsene con le mani in mano ma "fare qualcosa" per essere utile in questa Europa del 1937 in cui tutti parlano già di guerra ma non sanno come fermarla.</div>
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L'infanzia di Christopher lo tormenta, a causa dell'irrisolto caso della scomparsa dei suoi genitori e il suo conseguente trasferimento nel Regno Unito. Riuscirà l'ormai celebre detective a risolvere il caso più intimo e importante della sua vita? E quanto sarà disposto a sacrificare per andare fino a fondo della storia?</div>
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L'affascinante atmosfera della Shanghai degli anni '30 non poteva non coinvolgermi in questa lettura dal respiro un po' noir, ma ho sicuramente fatto fatica a muovermi in un ambiente a me così estraneo, sia geograficamente che storicamente. Sicuramente una minima conoscenza di storia avrebbe aiutato molto la lettura, comunque molto scorrevole.</div>
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Tra le critiche fatte a questo romanzo si trova in primo luogo l'inaffidabilità del narratore, dovuta soprattutto all'età alla quale risalgono i suoi ricordi cinesi, ma devo dire che invece ho trovato vincente questa narrazione, così incerta e annebbiata, i ricordi si comportano proprio così, spesso non sono affidabili, spesso vanno reinterpretati in maniera diversa a distanza di anni. </div>
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Lo consiglio agli amanti di Ishiguro, ma anche agli amanti delle ambientazioni storiche in Asia. </div>
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Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8180120532544515879.post-33958459432304757962015-09-03T12:07:00.000+02:002016-01-13T22:18:02.120+01:00Recensione #04 Camera Oscura - Simonetta Agnello Hornby<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.flaneri.com/wp-content/uploads/2010/09/camera_oscura1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.flaneri.com/wp-content/uploads/2010/09/camera_oscura1.jpg" /></a></div>
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Questo è stato il mio approccio con questa autrice palermitana e purtroppo ha deluso le mie aspettative.</div>
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Il breve racconto rielabora in forma romanzata uno scambio di lettere tra Lewis Carroll, il notissimo autore di "Alice nel Paese delle Meraviglie" e alcune famiglie borghesi di Oxford durante gli anni '60 dell'Ottocento. L'autore, famosissimo già all'epoca, teneva una cattedra di matematica all'università ed era appassionato di fotografia. Per le famiglie che contavano di Oxford era un'onore far fotografare le proprie figlie dall'autore, nonostante l'ambigua situazione in cui si trovavano queste ragazzine. La scioltezza con cui i vittoriani si prestavano a queste sedute, lasciando le bambine da sole con Dodgson (nome vero del professore), al punto che venivano soprannominate le "piccole amiche" dell'autore, mi lascia davvero perplessa, in particolare poi considerando che dal 1867 l'autore inizio a ritrarre le bambine anche nude.</div>
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In questo racconto la Hornby rielabora la storia di una di queste bambine e il rapporto sviluppatosi con Dodgson, rapporto bruscamente interrotto dai genitori di lei e che la segnerà per il resto della sua vita. La ragazzina, infatuata dell'autore soffrirà per anni a causa di una mancata spiegazione per l'interruzione del rapporto.</div>
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Per quanto lo sfondo della vicenda e il suo protagonista siano davvero intriganti e inquietanti, trovo che questo racconto sia troppo breve, apra delle strade che non approfondisce e perda delle occasioni. (Un peccato ad esempio non narrare più in dettaglio i processi di produzioni delle fotografie, allora ancora in fase sperimentale e molto 'casalinga'). Il risultato è una storia apparentemente superficiale e un po' forzata, come a voler raccontare questa storia a tutti i costi, senza però avere un'idea precisa di cosa si vuole raccontare.</div>
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Spero davvero che l'autrice offra molto di più in altre sue opere.</div>
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Gio http://www.blogger.com/profile/15136147856317907489noreply@blogger.com0