lunedì 4 aprile 2016

Recensione #11: The Buried Giant - Kazuo Ishiguro

A molti mesi di distanza da Mantova e il suo festival, durante il quale ho avuto il piacere di vedere e ascoltare il signor Ishiguro, sono finamente riuscita a leggere il suo ultimo romanzo! Mi sono avvicinata alla lettura con trepidazione e timore, perché le recensioni che avevo sentito non erano molto positive. L'opinione generale era che il romanzo deludeva le aspettative degli amanti di Ishiguro, ovvero la cosa peggiore che si possa sentire a proposito di un autore che si segue con passione. E  purtroppo devo ammettere da subito che ha deluso anche me...
Traduzione italiana: Il gigante sepolto (edito Einaudi, traduzione di Susanna Basso)

Trama:

Siamo in Inghilterra, in un periodo imprecisato della lotta fra Sassoni e Britanni, molti anni dopo la morte del leggendario re Artù. Su queste terre regna una fragile pace e il pericolo maggiore per gli abitanti che vivono in piccoli villaggi sparsi tra le nebbie sembra provenire da un drago addormentato. Le fitte nebbie che ricoprono le valli causano una perdita collettiva della memoria, ma solo Axl e Beatrice, un'anziana coppia di britanni, sembra accorgersene. I due decidono di intraprendere un viaggio per andare a trovare il figlio, il quale abita in un altro villaggio. Non ricordano esattamente dove il figlio abiti, né il suo aspetto e tantomeno il motivo per cui se n'è andato. Ma sentono che il viaggio ormai è inevitabile ed è stato rimandato troppo spesso. 
Durante il viaggio incontrano vari personaggi, persi nelle nebbie fisiche e psicologiche come loro, tra i quali il giovane Edwin, allontanato dal suo villaggio sassone per la pericolosa ferita che porta e il guerriero Wistan, incaricato di proteggerlo, ma non solo... Incontreranno anche l'anziano cavaliere della tavola rotonda Galvano, l'ultimo baluardo di un passato dimenticato, che deve affrontare il pericoloso drago Querig e il suo destino. 
Insieme affronteranno un cammino sempre più intricato che li avvicinerà al loro passato e alle memorie che hanno perso e forse non dovrebbero recuperare...

Recensione:

La trama sembrava davvero promettente. L'ambientazione medievale ricca di cultura e mitologia, re Artù e un interessante percorso tra la favola e il racconto a trama psicologica. Il risultato però era molto confuso. Si fa fatica a seguire la trama, e i continui cambi di punto di vista non aiutano. Per quanto normalmente Ishiguro padroneggi molto bene la narrazione con un narratore inaffidabile, in questo caso la cosa gli è un po' sfuggita di mano. Le parti che seguono Galvano ad esempio somigliano a un debole flusso di coscienza, che però in un racconto già così confuso e vaporoso non portano da nessuna parte. Capisco che l'autore volesse riproporre la sensazione di confusione data dalla nebbia onnipresente del romanzo, ma una narrazione più lineare avrebbe reso la lettura molto più scorrevole e comprensibile. 
La ricostruzione storica è molto bella e dettagliata e ci si perde con piacere nel paesaggio. Avrei però forse desiderato più dettagli e nozioni sulle differenze tra sassoni e britanni e una descrizione maggiore del convento di monaci nel quale i personaggi si rifugiano per un periodo e dal quale devono fuggire in tutta fretta. 
Molto interessante è il personaggio del traghettatore, di molteplice origine mitologica, che traghetta sull'isola leggendaria (sarà Avalon?) soltanto le coppie il cui legame è autentico e puro. La tensione crescente che porta Axl e Beatrice verso il confronto con questo personaggio e l'esame del loro rapporto era per un elemento portante del romanzo.
Mi aspettavo però un focus maggiore su Axl e Beatrice e sul loro rapporto di coppia, che è sicuramente presente, ma frammentariato con le storie degli altri personaggi e rimandato tutto ad un epilogo finale. Il libro si conclude lasciando aperte molte domande e non avendo chiarito davvero fino in fondo la questione principale.
In conclusione, ho trovato molto più interessante il discorso fatto da Ishiguro a Mantova sulla memoria e l'importanza dell'oblio per il mantenimento della pace. Speravo che avrei ritrovato queste tematiche in maniera più approfondita nel romanzo. 

2 commenti:

  1. Mi spiace che si sia rivelata una delusione! :( Ammetto di non apprezzare particolarmente questo autore (ho letto solo Non lasciarmi e, anche se credo che l'autore sia stato magistrale, il libro in sé non mi è piaciuto tantissimo) ma mi spiace che questo libro si sia rivelato deludente, la trama sembrava interessante :)

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    1. Sono comunque contenta d'averlo letto e apprezzo molto gli autori che non scrivono sempre le stesse cose, ma esplorano e sperimentano cose diverse! :)

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